“Diario di una Musa”: il nuovo libro di Ketty Zambuto

Vi portiamo in un viaggio dentro l’autrice, che si apre a 360° per i lettori.

Oggi abbiamo il piacere di conoscere più da vicino una scrittrice che ha fatto della sua passione per la scrittura un vero e proprio percorso di vita: Ketty Zambuto.

Nata ad Agrigento nel 1968, ha vissuto nella sua città d’origine fino al 2020, quando una nuova opportunità lavorativa l’ha portata a Milano. Qui, oltre a lavorare in una scuola come personale ATA, ha continuato a coltivare la sua passione per la scrittura, dando voce alle sue esperienze e ai suoi sentimenti attraverso le parole.

Dopo un percorso lavorativo variegato, che l’ha vista cimentarsi in diversi settori, dalla contabilità alla ristorazione, nel 2023 ha pubblicato “Puro Amore“, una storia di vita vera che ha emozionato molti lettori. Il suo ultimo libro, “Diario di una Musa“, uscito nel 2025, è un’intensa autobiografia che racconta la nascita di un amore con una profondità e una delicatezza uniche.

General Magazine ha raggiunto l’autrice per avere l’opportunità di scoprire di più sulla sua vita, sulla sua scrittura e sulle emozioni che la guidano nel raccontare le sue storie, con 10 domande da leggere tutte d’un fiato.

Ketty, hai vissuto ad Agrigento fino al 2020, poi il trasferimento a Milano. Come hai vissuto questo cambiamento? Quanto ha influenzato la tua scrittura?

Sono una persona ottimista e quando mi si presenta un cambiamento di percorso lo accetto di buon grado perché suscita in me la curiosità che è propria di ogni donna. Ovviamente questo ha influenzato anche il mio modo di scrivere perché io sono ciò che scrivo.”

Hai svolto tanti lavori diversi nella tua vita. C’è un’esperienza in particolare che ha lasciato un segno nel tuo modo di raccontare le storie?

Un’esperienza in particolare che ha cambiato il modo di trasmettere le mie emozioni, è stato quando ho lavorato nella cucina di un ristorante nella bella isola di Lampedusa. Apparentemente sembra non avere relazione con la scrittura, ma proporre un piatto piuttosto che un altro ad un turista puntando allo stupore dei sensi, è un po’ come ammaliare chi ti legge.”

Il tuo primo approccio alla pubblicazione è stato con un racconto per “Da un’avversità nasce un’opportunità”. Come è nata questa esperienza?

Un giorno, mentre stavo lavorando a scuola, mi chiama una mia amica scrittrice, Flaviana Fusi, e mi propone di partecipare a questo saggio con un racconto. Sono andata in crisi: possibile non avessi un’avversità nella mia vita, di cui poter scrivere? Mi sentii molto fortunata in quel momento, ma dovevo inventarmi un racconto e… scavando nella memoria e nella creatività riuscii a consegnare il racconto in tempo.

Nel 2023, invece, hai pubblicato “Puro Amore”, una storia di vita vera. Puoi raccontarci com’è nata questa storia e cosa rappresenta per te?

Puro Amore è stata quella che considero la mia prima fatica letteraria, in primis perché mi toccava da vicino essendo la biografia di una mia cara amica, poi per la storia in sé, una storia talmente forte da provarmi nel scriverla.”

Il tuo ultimo libro, “Diario di una Musa”, è un’autobiografia incentrata sull’amore. Cosa ti ha spinto a raccontare questa parte così intima della tua vita?

Dapprima l’idea era quella di pubblicare solo le poesie con la loro traduzione, poi mentre le trascrivevo ho sentito che mi prendeva la voglia di spiegarle, di raccontarle e di riviverle, quelle emozioni indefinibili che mi avevano fatto innamorare.”

Quali emozioni speri di trasmettere ai lettori attraverso i tuoi libri?

Spero di portarli con me, non solo dentro quelle emozioni provate ma anche nei luoghi e nelle tradizioni della città più bella fra i mortali: Agrigento.

Come nasce una tua storia? Parti da un’idea, da un’esperienza personale o da un’emozione?

Ciò che scrivo parte sempre da un’emozione, che può anche essere solo un tramonto magnifico.

Qual è, per te, la parte più difficile del processo di scrittura? E quale, invece, quella più gratificante?

La parte più difficile è quella quando il mio cuore dice: sì, dai, scriviamo di questo. E la mia mentre risponde: ma sei pazza? Sai già che stress ti aspetta, sei masochista allora (ride l’autrice)!

Quella gratificante, sicuramente, sono i commenti di chi mi legge.”

Stai già lavorando ad un nuovo progetto? Puoi darci qualche anticipazione?

Ho iniziato una collaborazione con un giornale, una rubrica tutta mia dove stuzzicare la curiosità del lettore: possa essa essere una meta turistica, un piatto tipico o qualsiasi altra cosa. E altro si muove dentro il mio cuore: appena avrà la meglio sulla mente, inizierò a scrivere. Mi piacciono le biografie, sarà probabilmente un’altra storia difficile.”

Quali sono i tuoi sogni e obiettivi per il futuro, sia come scrittrice che nella vita?

I sogni a volte bisogna avere il coraggio di realizzarli, altrimenti si chiamano rimpianti. Come scrittrice, forse, scrivere un bestseller, trovare quella caparbietà di rincorrere l’ambizione che, di conseguenza, diventerebbe uno stile di vita.

Per chi fosse interessato, è possibile comprare il libro “Pure Amore” a questo link ed il libro “Diario di una Musa” a questo link.

La lirica incontra il digitale: nasce la piattaforma web per far scoprire l’Opera alle nuove generazioni

Arie di Roma utilizza le nuove tecnologie e il linguaggio della Generazione Z per raccontare il bel canto intrecciato ad alcuni luoghi iconici della Città Eterna.

Un progetto digitale per avvicinare l’Opera lirica al grande pubblico e soprattutto ai giovani.

È Arie di Roma, piattaforma web che sarà lanciata martedì 23 aprile 2024 (ore 18), nel corso di un concerto di musica lirica nella cornice del Teatro Torlonia di Roma. Al suo interno trovano spazio le rappresentazioni di alcune delle arie più straordinarie della storia, tratte da opere leggendarie come NormaToscaUn ballo in mascheraLa clemenza di TitoDon Pasquale e Semiramide.

Al percorso musicale si affianca il racconto di alcuni luoghi iconici di Roma, le cui vicende sono in qualche modo collegate alle opere presenti nella piattaforma. Il tutto impreziosito dallo storytelling video del Direttore artistico del progetto Enrico Stinchelli, volto noto della lirica in Italia e storico conduttore di Rai Radio 3: commenti e retroscena, come quello dei fischi nei confronti di Maria Callas al Teatro dell’Opera nel 1958, che aiutano a comprendere l’opera e a inquadrarne il contesto.

«Troppo spesso l’Opera viene erroneamente etichettata come elitaria o eccessivamente complessa per essere compresa dal grande pubblico» spiega il M° Enrico Stinchelli. «Arie di Roma vuole sfatare questa diceria e dimostrare come la lirica possa emozionare ed essere accessibile a tutti, attraverso un’esperienza coinvolgente che va oltre il palcoscenico tradizionale e regala la magia dell’Opera a nuove generazioni di spettatori. Seguendo un ideale percorso, come una passeggiata attraverso le strade e le piazze di Roma – prosegue il Direttore artistico del progetto – gli utenti hanno l’opportunità di ascoltare alcune delle arie più belle scritte da autori come Mozart, Rossini, Bellini, Verdi, Donizetti e Puccini, che hanno come tema centrale la Città Eterna».

Arie di Roma (ariediroma.it) offre infatti l’occasione per riscoprire luoghi e monumenti della Roma di ieri e di oggi, la cui storia s’intreccia con le Opere presenti all’interno della piattaforma, raccontati in una serie di video realizzati nello stile dei Reel di Instagram amati dalla Generazione Z. Fra i luoghi narrati dalla piattaforma Arie di Roma c’è il Teatro dell’Opera, ad esempio, inaugurato con il nome del suo fondatore “Costanzi” il 27 novembre 1880 con la messa in scena della “Semiramide” di Gioachino Rossini. Oppure l’ormai scomparso Teatro Apollo, che il 17 febbraio 1859 ospitò il debutto di “Un ballo in maschera”. E ancora Palazzo FarneseCastel Sant’Angelo e la chiesa di Sant’Andrea della Valle, tre scenografiche location in cui si muovono alcuni dei personaggi di Tosca.

Prodotto dall’azienda di comunicazione ed eventi Il Marketing Much More, il progetto Arie di Roma è vincitore dell’Avviso Pubblico “Raccolta di Proposte progettuali per la realizzazione di eventi, manifestazioni, iniziative e progetti di interesse per l’Amministrazione capitolina di rilevanza cittadina” promosso da Roma Capitale in collaborazione Zètema Progetto Cultura.

«Con Arie di Roma vogliamo avvicinare quante più persone possibile all’Opera» spiega Veronica Marica, General Manager de Il Marketing Much More. «Per farlo utilizziamo le nuove tecnologie, il linguaggio social e un design visivo contemporaneo, eliminando le barriere che spesso rendono la lirica percepita come ostica o riservata a una cerchia ristretta. Il nostro obiettivo – conclude Marica – è dimostrare che l’Opera può essere apprezzata e amata da tutti».

Le arie presenti nella piattaforma sono state interpretate da Giorgia Costantino (soprano), Alessandro Fiocchetti (tenore), Emmanuelle D’Alterio (soprano), Maria Lucia Bazza (mezzosoprano), accompagnati al pianoforte dal M° Kozeta Prifti.

«Una bella iniziativa che farà bene alla città» commenta Federico Rocca, Consigliere comunale di Roma Capitale. «Oltre a promuovere una forma d’arte così legata all’italianità come l’Opera lirica – sottolinea Rocca – questo progetto valorizza anche alcuni dei tesori nascosti di Roma, offrendo ai cittadini e ai turisti un modo unico per esplorare la nostra città attraverso la lente dell’arte e della musica. Si tratta di un’iniziativa che credo possa avere un impatto positivo sulla città – conclude Rocca – arricchendone la vita culturale e contribuendo a promuoverne il turismo culturale».

Codacons: esposto per far luce sul “nullatenente” Fedez

L’accusa: “uso continuo e ripetuto di operazioni poco trasparenti”.
Il rapper: “nulla è intestato a nome mio; sono tecnicamente nullatenente”

Il Codacons ha presentato un esposto per far luce sulle società di Fedez.

Lo riporta Il Sole 24 Ore, aggiungendo che il rapper è una sorta di Re Mida, in quanto trasforma in oro i fatturati che tocca: la sua holding Zedef (ovvvero il nome in arte del cantante al contrario), infatti, ha registrato 9,3 milioni di euro di utili in 10 anni, quindi circa un milione di euro netti all’anno dal 2013 al 2022. Con i ricavi che sono però schizzati a 3,9 milioni proprio nel 2022.

Il Codacons ha ricostruito storia e passaggi societari della galassia di Fedez e, nella denuncia, si parla di “un uso continuo e ripetuto di operazioni poco trasparenti negli ultimi anni, talvolta senza un’apparente ragione economica”.

La replica del rapper non si è fatta attendere con l’artista che ha dichiarato quanto di seguito:

Durante un processo (2020) mi è stata posta una domanda circa quali beni mobili e immobili siano a me intestati. Ho risposto la verità, che non ho intestato nulla a nome mio e dunque sono tecnicamente nullatenente. Le mie società sono a disposizione disposizione per ogni eventuale controllo delle autorità competenti. Non abbiamo nulla da temere o da nascondere”.

Biennale Venezia: in migliaia chiedono l’esclusione di Israele

A richiederlo sono artisti, istituzioni ed enti culturali.
“No al padiglione del Genocidio alla Biennale”.

Migliaia di artisti, oltre ad istituzioni ed enti culturali, hanno chiesto l’esclusione di Israele dalla prossima Biennale d’Arte di Venezia, in programma dal 20 aprile al 24 novembre.

La richiesta, come riporta Ansa, è contenuta in una lettera diretta alla Fondazione della Biennale, che ha già raccolto oltre 8mila sottoscrittori.

Più precisamente, nell’appello si legge quanto di seguito:

Mentre il mondo dell’arte si prepara a visitare il diorama dello stato-nazione ai Giardini, affermiamo che è inaccettabile ospitare uno Stato impegnato nelle atrocità in corso contro i palestinesi a Gaza. No al Padiglione del Genocidio alla Biennale“.