(Foto da internet)
Il 60% dei migranti rifiuta di vaccinarsi.
È quanto emerge dall’indagine condotta a maggio da “Tavolo Asilo e Immigrazione” e “Tavolo Immigrazione e Salute”, più precisamente dal “Dossier Covid-19: indagine sulla disponibilità a vaccinarsi contro il Covid-19 da parte delle persone ospitate nei centri/strutture di accoglienza in Italia”, che vede anche la partecipazione dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità).
Hanno preso parte al sondaggio soprattutto maschi (71% del totale) e perlopiù di provenienza africana (69,7%, subsahariani nel 63,8% dei casi); seguono gli asiatici (19,2% – prevalentemente Pakistan e Bangladesh), gli albanesi (3,3%) ed i rumeni (0,6%).
I dati evidenziano che il 40,9% è disponibile a vaccinarsi, mente il 37% rifiuta di farlo ed il 20,1% non vuole procedere all’inoculazione esprimendo dubbi. Tra loro, i più disponibili a farsi vaccinare sono le persone provenienti dall’Asia (64,3%) mentre i contrari sono principalmente di provenienza africana, i quali argomentano la loro posizione come di seguito:
- Il vaccino può essere pericoloso (46%);
- Non ho fiducia negli operatori sanitari e nelle informazioni che ci danno (15,3%);
- Il vaccino non è obbligatorio, quindi non serve (11,9%);
- Il Covid non è pericoloso (9,1%);
- Ho già avuto il Covid (2,8%).
Come è possibile vedere dal cruscotto del Ministero dell’Interno, gli sbarchi continuano senza sosta, con Lampedusa che è al collasso. Un altro problema è che molti sbarchi avvengono di notte ed in zone difficili da tenere sotto controllo, con la conseguenza che questi migranti poi fuggono comportando problemi di sia di sicurezza che sanitari.
Se consideriamo anche solo quelli intercettati dalle autorità locali, vediamo che i numeri sono talmente elevati da causare comunque problemi di assembramenti ed affollamenti.
Proprio recentemente sono stati riscontrati 51 positivi al Covid e, per loro, è stata disposta una nave per la quarantena.
Sul tema è intervenuto, su Libero, anche il segretario del sindacato di Polizia Coisp Domenico Pianese:
“Il rischio di nuovi focolai Covid è sempre più probabile.”