Volkswagen: perquisiszioni negli uffici

L’inchiesta riguarda gli stipendi ai sindacalisti.
Favoritismi in cambio di pace sindacale su contratti e investimenti.

Diversi uffici della Volkswagen in Germania sono stati oggetto di perquisizioni da parte della polizia tedesca su mandato dell’ufficio del pubblico ministero di Braunschweig.

Stando alla stampa tedesca, a sua volta citata da Quattroruote, l’iniziativa è legata alle indagini condotte dalla procura sulle retribuzioni ai membri del consiglio di fabbrica e alla presunta violazione delle normative sul divieto di favoritismo all’interno delle organizzazioni aziendali.

Si è proceduto con la raccolti di dati e documenti.

Il raid, che ha interessato anche la sede di Wolfsburg ed è durato diverse ore, ha portato gli inquirenti a sequestrare numerosi documenti e file.

Inoltre, sono stati perquisiti quattro appartamenti privati di proprietà di persone che, secondo diverse ricostruzioni, “non hanno nulla a che fare con la Volkswagen” e sono da ritenersi come dei perfetti insospettabili.

L’operazione, per la quale il costruttore ha assicurato la massima collaborazione, è il seguito di un’inchiesta giudiziaria in corso ormai da anni, partita dall’ipotesi che l’azienda abbia pagato stipendi eccessivi ai componenti del consiglio di fabbrica, ossia ai rappresentanti dei lavoratori, per ottenere in cambio una serie di benefici, a partire da una sorta di pace sindacale nelle trattative sul rinnovo del contatto di lavoro o sui piani di investimento.

Pochi mesi fa la corte federale di giustizia ha annullato l’assoluzione di quattro ex dirigenti dell’ufficio del personale della Volkswagen, accusati di appropriazione indebita: di conseguenza, sono stati riaperti il procedimento giudiziario presso il tribunale regionale di Braunschweig e il relativo fascicolo d’inchiesta.

Ecco le 10 aziende che fatturano di più al mondo

La classifica di Fortune.
Le migliori aziende al mondo per ricavi.

Ogni anno la rivista “Fortune” elabora la Global 500, la classifica delle maggiori aziende al mondo, ordinate per ricavi.

La classifica non va confusa con la Fortune 500, che invece è il ranking delle sole imprese americane.

Le aziende della Fortune Global 500 2022 sono classificate in base ai ricavi totali per i rispettivi anni fiscali terminati entro il 31 marzo 2022.

Tutte le aziende nell’elenco devono pubblicare dati finanziari e segnalare parte o tutti i dati a un’agenzia governativa.

Le cifre sono quelle riportate dalle imprese e i confronti sono con le cifre dell’anno precedente come originariamente riportate per quell’anno.

Di seguito, la classifica delle migliori 10:

1. Walmart (USA)

2. Amazon.com (USA)

3. State Grid (Cina)

4. China National Petroleum (Cina)

5. Sinopec (Cina)

6. Saudi Aramco (Arabia Saudita)

7. Apple (USA)

8. Volkswagen (Germania)

9. China State Construction Engineering (Cina)

10. CVS Health (USA)

Porsche: utili e ricavi +25%, Su i prezzi per far fronte ai costi

Aumento di prezzi nel corso del 2023 per sopperire ai costi.
Meschke: “altamente soddisfatti”.

Il lusso vende sempre meglio nell’Auto.

Il gruppo tedesco Porsche ha chiuso il primo trimestre con un utile operativo pari a 1,84 miliardi di euro, in aumento del 25,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso mentre i ricavi sono aumentati del 25%, appena sopra i 10 miliardi di euro (8,04 miliardi nel 2022).

Il ritorno sulle vendite, come riporta Il Sole 24 Ore, è stato pari al 18,2%, identico a quello di un anno fa.

Le consegne ai clienti nel primo trimestre sono aumentate del 18% rispetto all’anno precedente, raggiungendo le 80.767 unità, un quarto delle quali vendute in Cina (oltre 21mila).

Porsche ha anche confermato la sua guidance per il 2023 dopo aver riportato un profitto più elevato delle stime nel primo trimestre a causa dell’aumento delle vendite e dei prezzi forti e del mix di prodotti.

Il direttore finanziario Lutz Meschke, intervenendo sul tema, ha dichiarato quanto di seguito:

I mercati di tutto il mondo rimangono volatili, quindi siamo ancora più soddisfatti dei nostri dati”.

La società ha confermato i suoi target per il 2023 e ha dichiarato di aspettarsi un ritorno operativo sulle vendite del 17%-19% sulle vendite che dovrebbero salire a circa 40-42 miliardi di euro.

Per centrare questi obiettivi Porsche aumenterà i prezzi tra il 4% e l’8% in Europa e negli Stati Uniti nella seconda metà dell’anno.

Anche perché costi più elevati hanno pesato sui rendimenti nel primo trimestre, ha dichiarato la società di Stoccarda.

Porsche, ha precisato Meschke, sta ancora riscontrando problemi con la fornitura di semiconduttori e parti per il sistema di riscaldamento ad alta tensione della Taycan elettrica, ma si aspetta che si riducano nei prossimi mesi.

Titolo in rosso di un punto alle ore 15.19 dopo avere toccato il -3%: la capitalizzazione di Porsche Ag è scesa sotto i 100 miliardi di euro (99,98) con il titolo a 109,75 euro dopo massimi dell’anno a 118,95.

Volkswagen: payout al 29%

Per il 2023 produzione e ricavi in netta crescita.
VW priam casa automobilistica europea, Toyota mondiale.

Il calo delle produzione nel 2022 a 8,3 milioni (-7%, contro il -0,5% e 9,6 milioni di Toyota) non ha intaccato la performance finanziaria di Volkswagen.

La prima casa automobilistica europea (Toyota ha la leadership mondiale da tre anni) ha chiuso lo scorso anno con utili al netto delle tasse per 15,84 miliardi di euro, il 2,6% in più rispetto ai 15,43 miliardi dell’anno precedente, con vendite in aumento del 12% circa a 279,23 miliardi.

La società guidata dal Ceo Oliver Blume ha proposto un dividendo di 8,70 euro per azione ordinaria e di 8,76 euro per azione privilegiata, un incremento di 1,2 euro per azione in entrambi i casi, con un payout ratio in aumento dal 25,4% al 29,4%.

Nell’anno in corso il ritorno operativo sulle vendite dovrebbe attestarsi tra il 7,5% e l’8,5% con un solido aumento del flusso di cassa netto.

In merito ai risultati annuali, il Cfo Arno Antlitz commenta coem di seguto:

Hanno dimostrato la maggiore resilienza del gruppo Volkswagen in un contesto globale difficile. Nonostante significativi problemi della catena di fornitura che hanno portato a un calo delle consegne, abbiamo consegnato 572.100 veicoli (+26%, contro il +40% di Tesla a 1,3 milioni, ndr) completamente elettrici e abbiamo aumentato ulteriormente gli utili operativi. Ancora una volta la solidità delle basi finanziarie su cui implementiamo coerentemente la nostra strategia. I colli di bottiglia della supply chain si attenueranno gradualmente nell’anno in corso, consentendoci di gestire l’elevato portafoglio ordini”.

Come riporta Il Sole 24 Ore, le prospettive della casa automobilistica di Wolfsburg, che arrivano dopo i risultati preliminari del 2022 pubblicati il mese scorso, mettono in conto una forte ripresa delle consegne di veicoli a 9,5 milioni quest’anno, con un aumento di oltre il 14% su base annua.

Si stima che i ricavi crescano del 10-15%, con vendite nel 2023 comprese tra 307 miliardi e 331 miliardi di euro, significativamente superiori alla stima di 280 miliardi di Refinitiv.

Il ritorno operativo sulle vendite del gruppo dovrebbe essere compreso tra il 7,5% e l’8,5%, rispetto al 7,9% nel 2022, ha affermato Volkswagen, aggiungendo che il dividendo aumenterebbe di 1,20 euro a 8,70 euro per azione ordinaria e 8,76 euro per azione privilegiata quota per il 2022.

Le azioni del gruppo sono scattate in cima al Dax, indice di riferimento di Francoforte e hanno raggiunto il livello più alto dal 13 dicembre.