Polonia: anche PKP Cargo verso 4.000 licenziamenti

Altro licenziamento collettivo in Polonia dopo ABB, Toshiba e Lear Corporation.
Sono 85 le aziende che stanno per chiudere in battenti in terra polacca.




PKP Cargo ha informato che il consiglio di amministrazione ha adottato una risoluzione che prevede il licenziamento del 30% dei dipendenti.

I licenziamenti dovrebbero avvenire entro il 30 settembre, stando a quanto riporta Polonia Oggi.

In totale, oltre 4.000 persone potrebbero perdere il lavoro.

Questi licenziamenti collettivi vanno ad aggiungersi a quelli recentemente annunciati di 85 aziende presenti sul territorio polacco, tra cui ABB (approfondimento al link), Toshiba (approfondimento al link) e Lear Corporation (approfondimento al link).

Come ha sottolineato la compagnia ferroviaria, in caso di un licenziamento collettivo i dipendenti hanno diritto a un’indennità dipendente dalla durata del rapporto di lavoro.

Le informazioni di money.pl mostrano che PKP Cargo ha registrato una perdita nel primo trimestre del 2024 di 118 milioni di zloty.

Considerando i risultati dello scorso anno, i primi tre mesi sono stati i migliori in termini di profitti ma i prossimi trimestri potrebbero portare perdite ancora maggiori e determinare il destino di uno dei più grandi vettori ferroviari in Polonia.

Marcin Wojewódka, facente funzione del presidente della società PKP Cargo ha annunciato che la società non fallirà.

ABB si aggiunge ai licenziamenti collettivi in Polonia

Le politiche di Tusk affondano l’attrattività economica.
Preoccupa in particolare la sua forte volontà di portare la Polonia nell’Euro.




Sono iniziati i licenziamenti nella fabbrica ABB vicino a Łódź.

Molti dipendenti dello stabilimento ABB hanno già ricevuto la disdetta del contratto, come riporta Polonia Oggi.

Questo è l’inizio dei licenziamenti collettivi, che elimineranno oltre 400 posti di lavoro entro la fine dell’anno con i dipendenti licenziati che riceveranno un’indennità di fine rapporto e supporto nella ricerca di un nuovo lavoro.

Il motivo della liquidazione di uno degli stabilimenti è il trasferimento di parte della produzione in Cina, dove il costo della manodopera è inferiore.

Secondo informazioni non ufficiali, Procter&Gamble potrebbe impiegare alcuni dipendenti. Tuttavia, nessuna delle parti conferma queste informazioni ed il governo Tusk si trova a gestire un’ondata di licenziamenti collettivi che stanno prendendo atto da quando si è insediato: Lear Corporation (approfondimento al link) e Toshiba (approfondimento al link) sono solo altre 2 delle 85 aziende che hanno annunciato chiusure in Polonia.

Le politiche di Donald Tusk non stanno facendo breccia sull’attrattività economica, in primis la sua forte volontà di portare la Polonia nell’Euro.

Polonia: Toshiba si aggiunge all’ondata di chiusure aziendali

85 aziende annunciano licenziamenti collettivi.
4.275 posti di lavoro a forte rischio.

Toshiba ha fermato la produzione.

106 di 136 dipendenti hanno già ricevuto la lettera di licenziamento, come riporta gniezno.naszemiasto.pl poi ripreso da Polonia Oggi.

Il resto degli impiegati riceverà la disdetta in altra data con la chiusura dello stabilimento che è prevista per l’autunno.

Negli anni precedenti l’apertura dello stabilimento, in Europa si stava sviluppando il settore HVAC (heating, venting, air conditioning – riscaldamento, ventilazione, aria condizionata) e le previsioni indicavano che la domanda dei dispositivi prodotti da Toshiba sarebbe cresciuta.

Tuttavia, queste previsioni non si sono avverate.

Innanzitutto, la pandemia di Covid-19 ha ostacolato la crescita, poi ad influire ulteriormente è stata la guerra in Ucraina.

Nel 2023 la domanda per la maggior parte delle apparecchiature HVAC è diminuita in modo significativo.

Non solo. L’Ufficio centrale di statistica (GUS) ha calcolato che nei mesi di aprile e maggio sono stati annunciati licenziamenti collettivi in 85 aziende e si prevede che 4.275 persone perderanno il lavoro.

Pochi giorni fa, infatti, anche Lear Corporation ha deciso di chiudere lo stabilimento polacco e licenziare il 90% del personale (approfondimento al link).

Lear Corporation licenzia il 90% dei dipendenti in Polonia

L’azienda non spiega il motivo della chiusura, ma pesano i forti aumenti del costo del lavoro e le politiche del nuovo governo.

Lear Corporation, l’azienda americana che produce sedili e componenti elettronici utilizzati nell’industria automobilistica, licenzierà quasi il 90% del personale dello stabilimento che opera vicino a Włocławek.

Come è stato riportato dal sito locale ddwloclawek.pl, poi ripreso da Polonia Oggi, ciò significa che 960 dei circa 1100 dipendenti finora impiegati dall’azienda perderanno il lavoro.

L’azienda americana ha deciso di chiudere quasi tutta la fabbrica ed ha proposto che la riduzione dell’occupazione si terrà sulla base di dimissioni volontarie, con una gratificazione finanziaria.

L’azienda non ha spiegato perché ha deciso di ridurre l’occupazione, ma negli ultimi mesi diverse società straniere hanno chiuso le loro attività in Polonia e questo, si presume, sia correlato al forte aumento del costo del lavoro, compreso il salario minimo, avvenuto negli ultimi anni.

Oltretutto, il nuovo governo sta introducendo il pagamento della malattia al 100%: questo comporta maggiori costi e rischi per le aziende che potrebbero vedere un grande numero di dipendenti mettersi in malattia per andare a fare altri lavori a nero, dovendo oltretutto pagare loro il salario completo.

Infine, il rafforzamento dello Zloty tanto cercato dal governo Tusk, che non ha mai nascosto la forte volontà di entrare nell’euro, rende meno attrattivi gli investimenti stranieri.