Nasrallah: “nessun luogo d’Israele sarà risparmiato”

Così il leader di Hezbollah.
Le parole in occasione della commemorazione di Taleb Abdullah ucciso la settimana scorsa da Israele.

Il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah ha detto che nessun luogo di Israele sarà risparmiato in caso di guerra totale.

Come riporta Ansa, il discorso del capo del Partito di Dio libanese, che parla da Beirut, viene trasmesso in tv in concomitanza con la cerimonia di commemorazione dell’alto comandante del gruppo islamista Taleb Abdullah ucciso da Israele la scorsa settimana.

Attacco israeliano in Libano

Biden: niente armi ad Isarele se entra a Rafah.
Poi ammette: bombe Usa fornite a Israele hanno ucciso civili.

Un attacco aereo israeliano contro un’auto nel sud del Libano ha ucciso quattro persone, secondo la difesa civile libanese, e fonti di sicurezza hanno riferito che le vittime erano membri del gruppo armato Hezbollah.

Il conflitto tra Hezbollah e Israele va avanti da ottobre, parallelamente alla guerra di Gaza, e questa settimana ha visto un’escalation, con entrambe le parti che hanno intensificato i bombardamenti, alimentando i timori per una guerra più ampia tra avversari pesantemente armati.

Al momento nessuna risposta dall’esercito israeliano a una richiesta di commento sugli attacchi come riporta Reuters.

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, nel frattempo si è impegnato pubblicamente per la prima volta a non fornire armi ad Israele se le forze del Paese dovessero effettuare un’invasione su larga scala di Rafah, città nel sud di Gaza, mentre oggi dovrebbero proseguire i negoziati al Cairo per un piano di cessate il fuoco per l’enclave.

Ho detto chiaramente che se entrano a Rafah, … non fornirò le armi”, ha detto ieri alla Cnn Biden, la cui amministrazione ha ripetutamente chiesto a Israele un piano per proteggere i civili a Rafah.

Biden ha ammesso che le bombe statunitensi fornite a Israele hanno provocato la morte di civili a Gaza nell’offensiva volta ad annientare Hamas, iniziata sette mesi fa.

Iraq: assaltata l’ambasciata americana

Assaltata l’ambasciata americana a Baghdad.
I manifestanti sono riusciti a raggiungere il compound.

Un’inferocita protesta contro i raid Usa avvenuti domenica ai danni di diverse strutture di una milizia sciita filo-iraniana al confine tra Iraq e Siria, ha portato i manifestanti iracheni ad assaltare l’ambasciata americana di Baghdad.

L’assalto è riuscito, tanto che la folla imbufalita è riuscita a penetrare fino all’interno del compound. Solo grazie al lancio di gas lacrimogeni ha respinto i manifestanti e permesso all’ambasciatore ed al suo staff di fuggire mettendosi in salvo.

L’operazione che ha scatenato questa rivolta è quella ordinata dal Pentagono, appunto domenica scorsa, contro cinque basi di Kataib Hezbollah; l’offensiva americana, a sua volta, era una reazione ai recenti attacchi missilistici contro gli interessi americani nella regione, in particolare il lancio venerdì scorso di oltre 30 razzi contro una base Usa a Kirkuk che ha anche causato la morte di un contractor statunitense.

Sulla questione è intervenuto il premier iracheno Adel Abdul Mahdi ai manifestanti di lasciare l’area del compound dell’ambasciata americana a Baghdad; quest’ultimi, da parte loro, hanno invece dichiarato che non ne sarebbero andati fino a quando non verrà definitivamente chiusa l’ambasciata.