Carrefour: non chiusure ma cessioni

Il colosso francese della GDO non chiuderà i 106 punti vendita: si tratta di una cessione in franchising.

Dopo l’articolo di poco tempo in merito alla chiusura di circa un centinaio di punti vendita Carrefour presenti in 9 regioni italiane (reperibile al link), ci è arrivata la seguente segnalazione che necessita di essere riportata:

Carrefour non chiuderà i 106 punti vendita, bensì li cederà a terzi in franchising.

Non si tratta, dunque, di chiusure ma di cessioni, precisamente in franchising.

Ringraziando l’ufficio stampa dell’azienda per la precisazione, General Magazine procederà alla correzione dell’articolo precedentemente pubblicato (e reperibile al link sopracitato) modificando le parole indicanti una chiusura e sostituendole con termini indicanti una cessione a terzi in franchising.

Carrefour cede 106 negozi in Italia

769 i licenziamenti totali previsti.
Ecco le regioni interessate.

Se ne parla da molto, ma ora purtroppo i numeri del ridimensionamento cominciano a prendere forma.

Il colosso francese della GDO (Grande Distribuzione Organizzata), infatti, ha avviato una procedura di licenziamento collettivo che porterà verosimilmente alla chiusura di 106 negozi in Italia.

Stando a quanto riporta Notizie.it, le regioni interessate sono Lombardia, Lazio, Liguria, Valle d’Aosta, Campania, Piemonte, Emilia Romagna, Sardegna e Toscana. Dalle chiusure dei punti vendita in queste 9 regioni, sono previsti in totale 769 licenziamenti.

Più precisamente, la riduzione della forza lavoro è composta circa come di seguito: 313 impiegati nei market, 261 impiegati nei supermarket, 168 impiegati nei Cash & Carry e tra le varie sedi amministrative.

Tramite la nota riferita alle parti sociali, Carrefour avrebbe giustificato i licenziamenti sostenendo quanto sotto:

I licenziamenti sono dovuti ad una grave situazione economico gestionale. Il complessivo calo del fatturato e dei clienti da un lato, e l’incidenza del costo del lavoro dall’altro, hanno determinato una situazione di grave squilibrio che ormai non è più sostenibile e costringe la società ad un intervento strutturale volto a riequilibrare il rapporto tra personale e fatturato.

Inoltre, come riporta Il Giorno, la società ha aggiunto che il piano degli esodi incentivati sarà gestito su base volontaria:

Con riferimento al piano di trasformazione e rilancio per il 2022 annunciato da Carrefour Italia lo scorso 1° ottobre e discusso nuovamente nel corso di un incontro con i sindacati l’11 novembre scorso, Carrefour ha confermato che il piano di esodi incentivati presentato ai sindacati sarà gestito su base esclusivamente volontaria tramite l’attivazione di una procedura formale come previsto dalla legge, e coinvolgerà circa 600 collaboratori dei punti vendita diretti su tutto il territorio nazionale e 170 collaboratori della sede centrale. Con il piano di rilancio Carrefour conferma la volontà dell’azienda di restare e continuare ad investire in Italia, con l’obiettivo di tornare alla profittabilità e ad una crescita duratura.

Under 36: bonus per le assunzioni

Tentativo di incentivare l’assunzione dei giovani.
Ecco i requisiti per ottenere i benefici.

La legge di bilancio del 2021, tra le altre cose, vede l’introduzione di un Bonus per l’assunzione di under 36.

Il beneficio, come riporta Notizie.it, è previsto per tutte le persone che non hanno ancora compiuto il 36esimo anno di età e che non siano stati regolarizzati con contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Il datore di lavoro che, intendono assumere a tempo indeterminato o stabilizzare il rapporto di lavoro a termine, riceverà un bonus per la durata di 3 anni e fino ad un limite massimo di 6.000 euro su base annua.

Per aderire all’esonero contributivo, che prenderà il via dal primo gennaio 2022, ci sarà tempo fino al 31 dicembre 2022

Ovviamente, per fare richiesta è propedeutico che il datore di lavoro sia in regola con tutti gli obblighi di contribuzione ed abbia rispettato tutte le condizioni previste nei contratti collettivi nazionali di lavoro.

Sono, invece, esclusi dal Bonus i rapporti di apprendistato e i contratti di lavoro domestico, in quanto già prevedenti sgravi fiscali dal punto di vista normativo.

Il medesimo Bonus sarà inoltre maggiore per le regioni del Mezzogiorno: Puglia, Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia ma anche Abruzzo e Sardegna, infatti, potranno giovare del Bonus per 48 mesi anziché 36, ovvero un anno in più.