Mozione di sfiducia per Ursula von der Leyen

Le accuse vanno dallo scandalo dei vaccini Covid (Pfizergate) alla decisione di emettere debito per il riarmo senza consultare il Parlamento.
La mozione evidenzia “eccesso istituzionale e disprezzo democratico”.

La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, dovrà affrontare una mozione di sfiducia presentata da eurodeputati di estrema destra, guidati dal rumeno Gheorghe Piperea, a causa dello scandalo “Pfizergate.

La mozione, che chiede le dimissioni dell’intera Commissione, si basa su una sentenza di un tribunale UE che ha criticato la von der Leyen per la gestione non trasparente di messaggi con il CEO di Pfizer durante le trattative per i vaccini Covid-19 nel 2021 (approfondimento al link).

Sebbene la mozione abbia raccolto le 72 firme necessarie, è improbabile che ottenga i due terzi dei voti richiesti per cacciare la von der Leyen, che gode ancora di un ampio sostegno, con 401 voti ottenuti per la sua elezione un anno fa.

Piperea, come riporta il Financial Times, sostiene che l’iniziativa promuove trasparenza e democrazia, pur ammettendo le scarse possibilità di successo.

La mozione critica anche il trattamento del Parlamento da parte di von der Leyen, accusata di aggirare l’istituzione eletta e di essere troppo accomodante con i governi UE.

Altri gruppi, come socialisti, liberali e verdi, esprimono preoccupazioni simili, in particolare per il ritiro improvviso di una legge contro il greenwashing, mossa che ha alimentato sentimenti anti-ambientalisti; anche la decisione della Commissione di emettere più debito per il riarmo senza consultare il Parlamento ha suscitato critiche.

La mozione evidenzia un modello di “eccesso istituzionale” e “disprezzo democratico“, minando la fiducia nell’UE.

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Autore: Francesco Puppato

Vive in Polonia dove ricopre il ruolo di Lead Finance Controlling per una multinazionale del tabacco; precedentemente è stato Senior Controller, Supervisore del reparto logistico e BMW Task Force Manager per una holding italiana operante nel settore dell'automotive e prima ancora responsabile del Controllo di Gestione per gli stabilimenti polacchi di una holding italiana del settore del bianco, partendo dal dipartimento finanziario di una multinazioanle italiana attiva nel settore dei motori elettrici. Laureato in "Economia Aziendale" con indirizzo in "Management ed Organizzazione", parla quattro lingue (italiano, inglese, polacco e francese) ed ha poi conseguito 12 Master e 6 certificazioni. Dal 2015 al 2020 ha curato la rubrica "About economy and Social Equity"  per la rivista "Economia - ecaroundworld", dal 2017 al 2019 ha collaborato con "Wall Street Italia", nel 2019 con "Economista.info" mentre dal 2020 collabora con "Wall Street Cina", "Gazzetta Italia" e "Polonia Oggi", dal 2021 con "RisorseUmane-HR". Founder di "General Magazine".

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