Polonia, Lituania, Estonia e Lettonia si ritirano dalla Convenzione di Ottawa

La convenzione vieta l’uso, la produzione e lo stoccaggio di mine antiuomo.
I Paesi: serve per fronteggiare il crescente pericolo russo.

La Polonia, la Lituania, la Lettonia e l’Estonia hanno annunciato congiuntamente il loro ritiro dalla Convenzione di Ottawa, che vieta l’uso, la produzione e lo stoccaggio delle mine antiuomo.

La decisione, come riporta Polonia Oggi, è stata comunicata dai ministri della difesa di questi paesi, che l’hanno giustificata con il crescente pericolo rappresentato dalla Russia, che non è parte della Convenzione e utilizza attivamente le mine antipersona nella guerra contro l’Ucraina.

In precedenza, il primo ministro polacco Donald Tusk aveva già anticipato l’intenzione di raccomandare questo passo, sottolineando l’importanza di adattare la politica di difesa alle minacce attuali.

Il ritiro dalla Convenzione è volto a rafforzare la capacità di difesa e deterrenza.

I ministri della difesa hanno precisato che, nonostante il ritiro dalla Convenzione di Ottawa, la Polonia e i Paesi baltici restano impegnati a rispettare il diritto internazionale umanitario, in particolare la protezione dei civili durante i conflitti armati.

Hanno sottolineato che il ritiro non implica un abbandono dei principi fondamentali, ma piuttosto la necessità di prepararsi meglio alle possibili minacce nella regione.

La decisione è stata presa all’unanimità e i governi di questi paesi hanno ringraziato gli alleati per la comprensione e il sostegno di fronte alle serie sfide per la sicurezza.

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Autore: Francesco Puppato

Vive in Polonia dove ricopre il ruolo di Lead Finance Controlling per una multinazionale del tabacco; precedentemente è stato Senior Controller, Supervisore del reparto logistico e BMW Task Force Manager per una holding italiana operante nel settore dell'automotive e prima ancora responsabile del Controllo di Gestione per gli stabilimenti polacchi di una holding italiana del settore del bianco, partendo dal dipartimento finanziario di una multinazioanle italiana attiva nel settore dei motori elettrici. Laureato in "Economia Aziendale" con indirizzo in "Management ed Organizzazione", parla quattro lingue (italiano, inglese, polacco e francese) ed ha poi conseguito 12 Master e 6 certificazioni. Dal 2015 al 2020 ha curato la rubrica "About economy and Social Equity"  per la rivista "Economia - ecaroundworld", dal 2017 al 2019 ha collaborato con "Wall Street Italia", nel 2019 con "Economista.info" mentre dal 2020 collabora con "Wall Street Cina", "Gazzetta Italia" e "Polonia Oggi", dal 2021 con "RisorseUmane-HR". Founder di "General Magazine".

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