Ema: ok al vaccino anti-covid aggiornato

Via libera a partire dai bambini di 6 mesi di età.
Una dose indipendentemente dalla storia vaccinale.

Via libera dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) al vaccino Comirnaty adattato e mirato alla sottovariante Omicron XBB.1.5.

Il ceppo “è strettamente correlato ad altre varianti attualmente in circolazione“, si legge in una nota dell’Ema ripresa da Ansa, quindi “si prevede che il vaccino contribuisca a mantenere una protezione ottimale contro il Covid causato da queste altre varianti“.

Il vaccino può essere utilizzato negli adulti e nei bambini a partire dai 6 mesi di età.

Gli adulti e i bambini a partire dai 5 anni di età che necessitano di vaccinazione dovrebbero ricevere una singola dose, indipendentemente dalla loro storia vaccinale contro il Covid.

Ema: approvato il vaccino bivalente

Vaccino Pfizer per Omicron 4 e 5 dai 12 anni in su.
Previste nuove ondate nella stagione fredda.

L’Ema, l’Agenzia Europea del Farmaco, ha approvato il vaccino bivalente Pfizer Biontech per Omicron 4 e5.

Il vaccino contro il Covid-19, adattato anche alle subvarianti Omicron Ba.4 e Ba.5 oltre al ceppo originario SarsCov2, è destinato alle persone di età pari o superiore a 12 anni che hanno ricevuto almeno un ciclo primario di vaccinazione.

Come riporta “Tgcom24”, nella nota dell’Ema si legge quanto di seguito:

Questa raccomandazione estenderà ulteriormente l’arsenale di vaccini disponibili per proteggere le persone dal Covid-19 mentre la pandemia continua e si prevedono nuove ondate di infezioni nella stagione fredda”.

Spallanzani: Sputnik efficace contro Omicron

Efficacia del 70% anche a 3-6 mesi di distanza.
Tutti i vaccini autorizzati invece perdono significativamente attività.

Mentre tutti i vaccini autorizzati nell’Ue hanno decisamente poca efficacia conto Omicron, il vaccino russo Sputnik, che l’Ue non riconosce tra quelli autorizzati al fine di ottenere il green pass, invece mostra un’efficacia del 70%.

A riportare la notizia è “Ansa”, citando uno studio condotto dall’Istituto Spallanzani insieme all’Istituto Gamaleya, dopo che anche da Israele erano arrivati studio che confermavano la non efficacia del vaccino Pfizer nei confronti della variante Omicron (approfondimento al link).

Più precisamente, il team tecnico scientifico dello Spallanzani ritiene quanto di seguito:

Tutti i vaccini autorizzati perdono significativamente attività nei confronti di Omicron. I risultati degli esperimenti, condotti in collaborazione tra Istituto Spallanzani e Istituto Gamaleya, hanno documentato che oltre il 70% delle persone vaccinate con Sputnik V mantengono un’attività neutralizzante contro Omicron, e tale attività si mantiene in buona parte anche a distanza di 3-6 mesi dalla vaccinazione. I risultati ottenuti dagli esperimenti di laboratorio sono estremamente incoraggianti per definire nuove strategie vaccinali in rapporto alla evoluzione delle varianti del Covid.”

Israele: quarta dose Pfizer non protegge da Omicron

Lo studio arriva dallo Sheba Medical Center.
Tra i contaminati Omicron molti avevano già ricevuto la quarta dose.

Inutile insistere con le dosi al cambio di variante?

È quanto può far pensare il recente studio che arriva dallo Sheba Medical Center, riportato dal “Times of Israel” e poi ripreso anche da “Tgcom24“.

Secondo lo studio, infatti, la quarta dose del vaccino anti-Covid19 fornito dall’azienda farmaceutica Pfizer fornisce una protezione insufficiente dalla variante Omicron.

Più precisamente, Gili Regev-Yochay, tra i massimi esperti di malattie infettive dell’ospedale, ha dichiarato quanto di seguito:

Abbiamo un aumento degli anticorpi superiore alla terza dose, ma notiamo che tra i contagiati da Omicron molti hanno ricevuto la quarta dose.

Gsk-Vir e Sobi: arriva l’ok dell’Ema

Approvati i trattamenti anti Covid-19.
Ue rafforza le difese contro la variante Omicron.

L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha approvato altri due trattamenti anti Covid-19.

L’ok è arrivato per il gruppo farmaceutico svedese Sobi e per il duo britannico-statunitense Gsk-Vir Biotechnology.

Questa scelta va nella direzione della strada imboccata dal blocco dei Paesi dell’Ue nel rafforzare le difese contro la variante Omicron del coronavirus.