Modena: Mitsubishi acquista il 100% di Cpc

L’hub europeo della fibra di carbonio per l’auto è ora totalmente nipponico.
Chiude, invece, la Calsonic Kansei di Crevalcore nel Bolognese.

Sventola il grande disco rosso della bandiera giapponese sulla CPC di Modena: il gruppo Mitsubishi Chemical (una delle dieci divisioni della più grande holding nipponica, 1.763 società, 85mila dipendenti, 159 miliardi di dollari di fatturato) dopo essere entrato nel 2017 con il 44% delle quote ha annunciato di aver acquisito l’intero capitale dell’azienda specializzata da 60 anni nella componentistica automotive in plastica rinforzata con fibra di carbonio (il CFRP-Carbon Fiber Reinforced Polymer).

L’operazione, soggetta ora alle approvazioni normative, dovrebbe completarsi entro la fine del 2023, conferma la capacità competitiva della Motor Valley emiliana nello scacchiere europeo quando si tratta di materiali innovativi e tecnologie di frontiera e fa da contraltare alla notizia di questi giorni di un altro marchio nippo-americano, la Calsonic Kansei, di chiudere la fabbrica di Crevalcore nel Bolognese.

Come riporta Il Sole 24 Ore, Franco Iorio, Ceo e azionista di maggioranza fino a ieri della CPC, ha dichiarato quanto di seguito:

Mitsubischi Chemical controlla un’altra società in Germania specializzata come noi in CFRP (la Wethje a Hengersberg in Baviera, ndr) ma ha scelto Modena per sviluppare esponenzialmente questa tecnologia, che fino a ieri era una nicchia a misura di macchine da corsa e hypercar e ora è destinata a diventare una applicazione su scala industriale per tutta la mobilità ibrida ed elettrica, dove la leggerezza e la resistenza dei componenti sono fattori critici. Saremo noi la punta di diamante del gruppo in Europa. E sono le centinaia di milioni di investimenti che i giapponesi hanno in programma sul nostro sito a spiegare il valore di questa operazione, più ancora del valore in sé dell’acquisizione del restante 56% di azioni (coperta da accordo di riservatezza, ndr)”.

FCA e Peugeot: Stellantis quarto costruttore al mondo

Dopo l’apertura di FCA Bank in Polonia, procede l’espansione.
La fusione tra i due marchi sarà il quarto produttore automobilistico al mondo.

All’inizio del 2020, dopo quelle in Irlanda e Belgio, era arrivata anche l’apertura di FCA Bank in Polonia (approfondimento al link).

Poi c’era stato una avvicinamento alla Renault, quando il marchio francese era vicino al divorzio da Nissan e Mitsubishi (approfondimento al link) ed in seguito l’accordo con la cinese Foxconn per l’elettrico (approfondimento al link).

Ora FCA si fonderà con Peugeot, creando Stellantis che diventerà il quarto produttore automobilistico al mondo in termini di volumi.

Entrambe le società hanno deciso di convocare le rispettive assemblee degli azionisti per la data di lunedì 4 gennaio 2021, appunto al fine di approvare la fusione delle due società.

Come indicato nella nota, l’agenda e le proposte di deliberazione da sottoporre al voto degli azionisti di ciascuna società, comprese le condizioni di partecipazione all’assemblea, saranno rese pubbliche il 23 novembre prossimo.

Volvo e Geely vicine alla fusione

Prove di fusione tra Volvo e Geely.
I marchi rimarranno distinti e la nuova società quotata in borsa, prima ad Hong kong e poi a Stoccolma.

C’è fermento nel mondo delle case automobilistiche.

Dopo le varie vicissitudini di Renault Nissan Mitsubishi (approfondimento al link), i mancati accordi, le fusioni avvenute ed i contratti di collaborazione che hanno visto interessati FCA, Peugeot, Renault e Foxconn (approfondimento al link), arriva un’altra possibile fusione: quella tra Volvo e Geely.

La casa automobilistica svedese e quella cinese, che tra l’altro è già una controllata della Volvo stessa, avrebbero espresso l’intenzione di fondersi.

La notizia è stata data proprio sul sito ufficiale della Volvo. Più precisamente, si legge nella nota:

Volvo e Geely automobile stanno valutando la possibilità di unire le loro attività per creare un gruppo globale forte, che accelererebbe le sinergie finanziarie e tecnologiche tra le due società”.

Tuttavia, i due marchi rimarrebbero distinti; il piano per la nuova società, poi, sarebbe quello di quotarsi in borsa: prima ad Hong Kong e successivamente a Stoccolma.

Fca: accordo con la cinese Foxconn per l’elettrico

Dopo ‘accordo con Peugeot, Fca punto ad espandersi sul mercato cinese ed elettrico.

Neanche il tempo di sfiorare l’accordo per la fusione con Renault, poi sfumato e rimpiazzato da quello fatto con Peugeot, per forse tornare alla carica di Renault dopo le voci di divorzio tra la stessa Renault e NissanMitsubishi (approfondimento al link), che Fca fa registrare un altro accordo.

Con l’intento di rafforzarsi in due aree attualmente carenti, vale a dire il presidio nel mercato cinese e la produzione elettrica, Fca ha infatti ammesso di essere in contatto con la cinese Foxconn (precisamente Hon Hai Precision Ind. Co., Ltd.), al fine di costituire una joint venture paritetica per lo sviluppo e la produzione in Cina di veicoli elettrici di nuova generazione e l’ingresso nel business Internet of Vehicles.

Equita Sim commenta così l’ormai vicino accordo:

La notizia è potenzialmente positiva (previa verifica dei dettagli), in quanto aiuterebbe a colmare il ritardo nel segmento delle macchine elettriche e agevolerebbe la penetrazione nel mercato cinese, ad oggi marginale”.

Renault-Nissan vicine al divorzio: si riaffaccia Fca?

Appare vicino il divorzio tra Renault e Nissan, con FCA che resta alla finestra pronta ad un accordo dopo quello conPeugeot.

Renault e Nissan (e, quindi, Mitsubishi) sarebbero prossime alla separazione, secondo quanto riporta il Financial Times.

I dirigenti Nissan, infatti, avrebbero accelerato i piani di emergenza per una possibile divisione dalla Renault dopo la fuga di Carlos Ghosn dal Giappone a Beirut, in Libano.

Stando sempre al quotidiano inglese, le discussioni preliminari per una separazione includerebbero una divisione totale dei settori engineering e produzione, oltre che le modifiche al consiglio di amministrazione Nissan.

Ad esprimere dubbi sulla futura longevità della collaborazione franco-nipponica era stato già l’anno scorso il presidente della Renault Jean-Dominique Senard.

Visti i recenti tentativi di fusione con Renault, poi finiti in un niente di fatto, potrebbe tornare alla finestra Fca. Al tempo dei contatti, il gruppo italo-americano era valutato 18 miliardi mente quello francese 15 miliardi.

Nonostante l’accordo raggiunto poi invece con l’altro gruppo francese Peugeot, può darsi che sbuchi qualche altro accordo commerciale.