La Francia inizia a ritirare le truppe dal Niger

L’ambasciatore è rientrato in patria per le pressioni.
Parigi: operazioni coordinate con i nigerini.

Le truppe francesi inizieranno a ritirarsi dal Nigerquesta settimana“, ha dichiarato Parigi, dopo le tensioni con la giunta militare al potere da luglio.

Più precisamente, stando a quanto riporta Ansa, il quartier generale militare, una settimana dopo che l’ambasciatore francese a Niamey è tornato in patria sotto le pressioni del regime, ha dichiarato:

Inizieremo la nostra operazione di disimpegno questa settimana, in buon ordine, in sicurezza e in coordinamento con i nigerini“.

Niger: espulsi gli ambasciatori di Francia, Germania, Usa e Nigeria

I diplomtici dovranno lasciare il Paese entro 48 ore.
Parigi: “Non sono autorizzati”.

La giunta militare del Niger ha espulso gli ambasciatori di Stati Uniti, Francia, Germania e Nigeria: i diplomatici dovranno lasciare il Paese entro 48 ore.

Immediata la risposta della Francia, affidata al ministero degli Esteri:

I golpisti non hanno l’autorità per avanzare questa richiesta, l’approvazione dell’ambasciatore proviene solo dalle legittime autorità elette del Niger”.

L’ambasciatore francese Sylvain Itte è stato invitato a lasciare il Niger entro 48 ore in una lettera in cui lo si accusa di aver ignorato un invito per un incontro con il ministero.

La lettera di venerdì, stando a quanto riporta “La Repubblica”, cita anche “azioni del governo francese contrarie agli interessi del Niger” tra le ragioni dell’espulsione di Itte.

Il Niger, ex colonia francese, era partner della Francia prima del colpo di Stato.

Parigi ha mantenuto il suo contingente militare nel Paese nonostante la crisi e le richieste dei golpisti di riportare a casa le truppe.

La giunta del Niger ha autorizzato le truppe dei vicini Mali e Burkina Faso a intervenire in difesa del Paese, alzando la posta in gioco con altre nazioni dell’Africa occidentale (Ecowas) che minacciano di reinsediare con la forza il presidente Bazoum.

Il leader della giunta, il generale Abdrahmane Tchiani, ha firmato due ordini esecutivi che autorizzano “le forze di sicurezza del Burkina Faso e del Mali ad intervenire sul territorio del Niger in caso di aggressione“, ha detto giovedì scorso, Oumarou Ibrahim Sidi, alto funzionario della giunta, dopo aver ospitato una delegazione dei due Paesi a la capitale nigerina, Niamey.

Sidi non ha fornito ulteriori dettagli sul sostegno militare dei due Paesi i cui regimi militari hanno affermato che qualsiasi uso della forza da parte dell’Ecowas contro la giunta del Niger sarebbe trattato come un atto di guerra contro le loro stesse nazioni.

L’accordo è stato l’ultimo di numerose azioni intraprese dai soldati ribelli del Niger per sfidare le sanzioni.

Il presidente della commissione Ecowas, Omar Alieu Touray, ha detto venerdì che la minaccia di un intervento per reinsediare Bazoum è “ancora sul tavolo“, respingendo il piano di transizione triennale proposto dalla giunta.

Touray ha affermato che i capi di stato dell’Africa occidentale prenderanno una decisione solo quando saranno state tentate tutte le opzioni diplomatiche.

Algeria nega alla Francia spazio aereo. Accetta il Marocco

La Francia aveva avanzato la richiesta per un intervento militare in Niger.
Richiesta girata al Marocco che ha accettato.

Le autorità algerine hanno respinto una richiesta francese di aprire il proprio spazio aereo per un eventuale intervento militare in Niger.

Lo ha riferito la radio ufficiale algerina, poi ripresa da Ansa, citando fonti informate:

L’Algeria, che si è sempre opposta all’uso della forza, non ha risposto alla richiesta francese di attraversare lo spazio aereo algerino per attaccare il Niger, e la sua risposta è stata rigorosa e chiara“.

Si aggiunge poi:

Di fronte al rifiuto algerino, la Francia si è rivolta al Marocco per chiedere l’autorizzazione all’attraversamento del suo spazio aereo da parte dei propri aerei militarie e le autorità di Rabat hanno deciso di rispondere positivamente alla richiesta francese“.

La radio algerina ed il relativo sito continuano:

La Francia si sta preparando a mettere in atto le sue minacce contro il consiglio militare del Niger riguardo all’intervento militare se il presidente Mohamed Bazoum non verrà rilasciato. Secondo fonti sicure, l’intervento militare in Niger è imminente e le disposizioni militari sono pronte“.

Il Niger rafforza la presenza militare ai confini

Più militari alle frontiere con Nigeria e Benin.
Chiuso anche lo spazio aereo.

Le autorità militari del Niger hanno inviato ulteriori truppe nelle zone di confine con la Nigeria ed il Benin.

I rinforzi, ha riferito il canale televisivo Al Arabiya ripreso da Tgcom24, sono stati inviati in seguito a una decisione del Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria (l’autorità centrale dopo il colpo di Stato).

Nel frattempo, domenica, è stato anche imposto il divieto di volo nello spazio aereo nazionale.

Nigeria: senatori rifiutano invasione militare del Niger

Perlopiù la decisione arriva dai senatori del Nord.
La Nigeria è il Paese con più peso nell’Ecowas.

Sono soprattutto gli Stati del nord a frenare il presidente nigeriano Bola Tinubu neI perseguire la via di un intervento militare contro i golpisti nel confinante Niger.

Lo riferisce oggi il sito Nigeria Newspapers Online, citato poi da Ansa, dando conto della riunione a porte chiuse tenuta ieri dai senatori della Nigeria, Stato federale peso massimo dell’Ecowas con 215 milioni di abitanti, un esercito da 135 mila uomini (secondo il Global Fire Power index) e un confine di 1.500 km con il Niger.

Nel titolare “I senatori, in una seduta burrascosa, respingono l’invasione militare del Niger“, il sito scrive che “molti senatori del Nord non erano a favore della richiesta, poiché sostenevano che ciò avrebbe compromesso la pace nella loro regione. Una fonte che era al corrente delle discussioni tra i senatori, che si sono incontrati a porte chiuse, ha detto che i legislatori di sette Stati del Nord, che condividono il confine con la Repubblica del Niger, ovvero Sokoto, Kebbi, Katsina, Zamfara, Jigawa, Yobe e Borno, hanno respinto con veemenza la mossa“.

Il sito Legit sostiene che “almeno il 90% del Senato nigeriano ha respinto la richiesta” di Tinubu “di invadere la Repubblica del Niger“.

La circostanza è rilevante in quanto la Costituzione della Nigeria impone che le forze di sicurezza non possano combattere all’estero senza la preventiva approvazione del Senato, tranne in casi di “rischio o pericolo imminente” per la sicurezza nazionale.