Germania: sempre più aziende verso il fallimento

Aumenti a due cifre da giugno.
Interessati tutti i settori.

Fa riflettere un altro caso di fallimento imprenditoriale in Germania, che vede così compromessa la sua fama di locomotiva d’Europa. L’ultimo episodio è quello della Galeria Karstadt Kaufhof, la catena di grandi magazzini che rischia la bancarotta per la terza volta in tre anni. Dopo che la casa madre ha dichiarato fallimento, Galeria potrà – secondo il curatore fallimentare Stefan Denkhaus – sopravvivere fino alla fine della prossima estate ma c’è grande incertezza su quello che succederà dopo e che verrà discusso martedì prossimo in una riunione ah hoc.

Secondo alcune fonti ad Handelsblatt, come riporta AGI, in realtà la società presenterà dopodomani istanza di fallimento presso il tribunale distrettuale di Essen. L’obiettivo è avere una procedura normale concorsuale e non una ristrutturazione autogestita come avvenuto per Signa (approfondimento al link). Il futuro dei 15.000 dipendenti dei restanti 92 grandi magazzini resta ancora una volta incerto e quel che appare sicuro è che il numero delle filiali diminuirà drasticamente. Galeria non è un caso isolato.

A inizio anno ha ‘mollato‘ anche il produttore di borse Bree, con sede ad Amburgo, che include tra i clienti anche il cancelliere Olaf Scholz. Nelle scorse settimane l’Ufficio Federale di Statistica (Destatis), ha pubblicato un rapporto dal quale si evince che la Germania sta assistendo a un numero crescente di imprese e persone che richiedono l’insolvenza e dichiarano bancarotta. Secondo tali dati, le richieste di insolvenza sono aumentate del 22,4% nell’ottobre 2023 rispetto all’ottobre 2022. A settembre la percentuale era del 19,5%.

L’ufficio di statistica ha fatto sapere di aver registrato costantemente aumenti a due cifre da giugno. I dati si riferiscono solo alle aziende che cessano l’attività nell’ambito di un processo di insolvenza ordinato e non a quelle che sono soggette a fallimento forzato a causa dell’incapacità di pagare le fatture o per altri motivi.

Dalla crisi non è risparmiato il terziario, a maggior ragione dopo che Berlino ha posto fine all’aliquota temporanea ridotta dell’Iva sui pasti al ristorante introdotta durante la pandemia: da un’analisi di Crif, è emerso che oltre 15.000 ristoranti, pub, snack bar e caffè tedeschi sono sull’orlo dell’insolvenza, ossia il 12,6% delle aziende, con un aumento significativo rispetto al 10,7% registrato a gennaio 2020 prima dell’inizio della pandemia, pari a 12.662 aziende.

La situazione dei ristoratori di Berlino è particolarmente critica, con il 16,5% delle imprese della capitale a rischio di insolvenza. Al contrario, la Baviera e la Renania registrano il rischio di insolvenza più basso, pari al 10,5%. Questo perché nonostante il passare del tempo dall’impatto iniziale della pandemia, il settore gastronomico tedesco deve ancora riprendersi completamente. Sono i bar a essere particolarmente colpiti, con un calo impressionante del 34,5% dei ricavi da bevande negli ultimi quattro anni. Nello stesso lasso di tempo, i ristoranti, i pub e le caffetterie hanno fatto segnare un calo delle entrate dell’8,1%. Il Financial Times dedica un report al momento di affanno che stanno attraversando le imprese tedesche.

Germania, vaccina una bimba di 9 anni: licenziato

In Germania la pratica non è autorizzata sotto i 12 anni.
Errore del medico, denunciato e licenziato in tronco.

Fraintendimento.

Ecco cosa c’è alla base dell’errore medico avvento in Germania, precisamente a Bobingen in Baviera, dove un medico ha vaccinato contro il Covid-19 una bambina di 9 anni.

La notizia è stata data dalla radio locale di Augusta per poi essere riportata dai media nazionali e spiega come, a causa di un’incomprensione, il vaccino sia stato inoculato alla bimba di 9 anni, pratica vietata in Germania dove la vaccinazione è prevista dai 12 anni in su.

Il medico si è scusato col padre della bambina, che era in realtà il vero destinatario della dose, sostenendo di aver capito che la bimba fosse ritenuta a rischio.

La bambina è ora sotto osservazione e, per il momento, non sembra aver risentito di alcun effetto collaterale; il medico è stato denunciato per lesioni colpose e licenziato seduta stante.