La Polonia, insieme a Italia e Repubblica Ceca, sta pianificando di intensificare gli sforzi per abrogare le normative che prevedono il divieto di immatricolazione di auto con motore endotermico nell’Unione Europea.
Le normative attuali stabiliscono che dal 2035 sarà vietata l’immatricolazione di tali veicoli, con l’eccezione di quelli alimentati da carburanti sintetici, e prevedono una revisione delle disposizioni nel 2026.
Tuttavia, a causa della crisi che sta colpendo il settore automobilistico, cresce la pressione per anticipare questa revisione.
Il mercato automobilistico sta affrontando una diminuzione della domanda di veicoli elettrici e l’Italia, che deve far fronte a blocchi nelle fabbriche del gruppo Stellantis e a un calo delle vendite, è tra i principali oppositori delle attuali normative.
Allo stesso modo, come riporta Polonia Oggi, la Polonia evidenzia la scarsa preparazione del mercato: l’alto costo dei veicoli elettrici, un’infrastruttura di ricarica poco sviluppata e l’elevato prezzo dell’elettricità rendono questi veicoli accessibili solo a una ristretta fascia di utenti.
Nel 2025 la Polonia assumerà la presidenza del Consiglio UE e intende sfruttare questa posizione per supportare le iniziative contro il divieto.
Varsavia sostiene che le normative attuali potrebbero escludere una larga parte della popolazione dall’accesso alla mobilità, costringendola a utilizzare veicoli a combustione sempre più vecchi.
Le azioni congiunte di Polonia, Italia e Repubblica Ceca mirano ad accelerare la revisione delle normative già all’inizio del 2025.
Questi Paesi sottolineano che le regolamentazioni attuali, in un contesto di crisi economica e limiti infrastrutturali, sono irrealistiche e necessitano di modifiche.
Come ha affermato un funzionario dell’UE: “Più rapidamente queste norme finiranno nel cestino, meglio sarà“.