Manovra 2020: 6 miliardi di tasse occulte

Altro “parlar bene e razzolar male” del governo giallorosso: nella manovra 2020 sbucano tasse nascoste per 6 miliardi.

Continua il giochetto del governo giallorosso, fatto di belle parole alle quali però seguono fatti contrari.

È successo con la politica dei flussi migratori (approfondimento al link), con la restituzione dei salari non avvenuta, senza considerare che l’attuale governo è l’alleanza tra due forze che si erano giurato nemiche a vita. Ora tocca alle tasse.

Nella manovra 2020, infatti, non solo il governo si è dato un’immagine eroica per aver evitato l’aumento dell’iva derivante dalle clausole di salvaguardi messe dal Pd stesso, ha pure inserito ben 6 miliardi di euro di tasse senza citarle.

A riprova che le tasse sono reali, arriva il fatto che lo Stato le abbia già registrate nel proprio bilancio per quest’anno.

La voce più importante, che da sola vale circa 5 miliardi di euro, riguarda la stretta sulle compensazioni, che impedisce alla maggior parte dei contribuenti di utilizzare in compensazione i propri crediti d’imposta per gran parte del 2020; ne consegue che imposte che altrimenti sarebbero state compensate dai crediti vantati nei confronti dell’erario, dovranno invece essere effettivamente versate.

Altri 400 milioni sono invece inerenti l’abrogazione del super e dell’iper ammortamento; questo, però, avrà un impatto anche sugli investimenti in beni strumentali, disincentivandoli e diminuendo, da un lato, il ciclo economico di un’economia già in crisi, dall’altro, il processo di modernizzazione (cosa che stavo tra l’altro andando molto bene e non v’era senso di cancellare).

Arriva poi lo stop del regime forfettario, il quale impatto è tuttavia difficile da quantificare.

Non viene rinnovata la flat tax sulle locazioni immobiliari, vengono tagliate le detrazioni fiscali per i redditi più elevati e vengono unificate Imu e Tasi. Il tutto porterà ad un aumento delle imposte pari a 15 miliardi di euro.

La categoria più colpita risulta essere, ancora una volta, quella dei lavoratori autonomi, che dovranno vedersela anche con i maggiori costi dei nuovi adempimenti burocratici.

Chi invece trae beneficio dalla manovra 2020 sono, come sempre, le banche. Quella che viene continuamente spacciata come lotta all’evasione e che sta facendo chiudere quotidianamente decine di imprese per i motivi visti sopra, andrà ad alimentare sempre più le commissioni bancarie per via della sempre più spinta imposizione dei pagamenti elettronici.

Sembra davvero che a scrivere le leggi sia qualcuno che vuole il male del Paese.

Autore: Francesco Puppato

Vive in Polonia dove si occupa di Controllo di Gestione per gli stabilimenti polacchi di una holding italiana; parla quattro lingue (italiano, inglese, polacco e francese) ed ha precedentemente lavorato nel dipartimento finanziario della Holding Orange1. Laureato in "Economia Aziendale" con indirizzo in "Management ed Organizzazione", ha poi conseguito i Master in "Gestione delle Risorse Umane ed Organizzazione del Lavoro", "Controllo di Gestione" e "Diritto Bancario". È "Coach certificato" e vanta corsi in "Business Plan", "Project Management secondo gli standard internazionali" e "Tempi e Metodi". Inoltre, ha il "patentino Bloomberg", l'"Europass Mobilità" e l'"ECDL". Dal 2015 al 2020 ha curato la rubrica "About economy and Social Equity"  per la rivista "Economia - ecaroundworld", dal 2017 al 2019 ha collaborato con "Wall Street Italia", nel 2019 con "Economista.info" mentre dal 2020 collabora con "Wall Street Cina", "Gazzetta Italia" e "Polonia Oggi", dal 2021 con "RisorseUmane-HR". Founder di "General Magazine".

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