Bilancia commerciale: Ue in surplus con sé stessa

Dal rapporto Eurostat esce una curiosa stranezza: l’Unione europea sarebbe in surplus commerciale con sé stessa.

Emerge un dato anomalo, dalla bilancia commerciale europea.

Dai dati Eurostat, infatti, l’Unione europea ha dal 1993 un surplus commerciale con sé stessa.

Stando a quanto riporta Bloomberg, questa “anomalia statistica priva di senso” è andata via via crescendo con l’espansione dei Paesi aderenti al blocco ed è arrivata a toccare, lo scorso anno, la quota di ben 307 miliardi di euro.

Il numero in questione è decisamente troppo grande per essere giustificato con errori amministrativi o tematiche quali, ad esempio, insolvenze e bancarotte.

Sul tema sono intervenuti due istituti di ricerca tedeschi come l’Ifo di Monaco e l’IfW di Kiel, quest’ultimo già intervenuto tramite il proprio CEO Gabriel Felbermayr nelle analisi dell’impatto sull’economia tedesca (approfondimento al link) dello sconto tra Usa ed Iran (approfondimento ai link1 e link2).

Secondo entrambi gli istituti, le discrepanze sarebbero dovute all’evasione fiscale, in particolar modo quella legata all’iva. Questo perché le norme comunitarie esentano dall’Iva le importazioni da altri Paesi Ue.

In sintesi, l’opinione dei ricercatori è che numerose aziende registrino come esportazioni operazioni che avvengono in realtà sul mercato interno.

A supporto della loro tesi, menzionano due casi. Il primo riguarda Paesi come Regno Unito, Olanda, Lussemburgo e Cipro, dove il settore finanziario è molto sviluppato è soggetto ad anomalie statistiche; il secondo sarebbe inerente alle bilance commerciali dei Paesi con un’aliquota Iva particolarmente elevata, che spinge quindi le aziende ad operare come sopra descritto in modo tale da pagare meno imposte.

Sempre secondo i due istituti tedeschi, lo scorso anno l’evasione dell’Iva tramite la certificazione di false importazioni avrebbe sottratto ai contribuenti oltre 60 milioni di euro; vale a dire circa la metà dei 137,5 milioni di euro totalmente raccolti dall’Ue tramite l’iva stessa.

I due CEO hanno infine concluso come di seguito:

Un errore di queste proporzioni nella bilancia dei pagamenti non è qualcosa di fronte alla quale l’Ue può semplicemente scrollare le spalle come se fosse un divertente valore anomalia, considerando che l’ammontare degli avanzi commerciali è alla base di dispute internazionali; i surplus di beni e servizi nei confronti di se stessi sono aumentati nel tempo e suggeriscono che il sistema statistico europeo soffra di un’incapacità sistematica di tracciare i dati reali su importazioni ed esportazioni“.

Avatar di Sconosciuto

Autore: Francesco Puppato

Vive in Polonia dove ricopre il ruolo di Lead Finance Controlling per una multinazionale del tabacco; precedentemente è stato Senior Controller, Supervisore del reparto logistico e BMW Task Force Manager per una holding italiana operante nel settore dell'automotive e prima ancora responsabile del Controllo di Gestione per gli stabilimenti polacchi di una holding italiana del settore del bianco, partendo dal dipartimento finanziario di una multinazioanle italiana attiva nel settore dei motori elettrici. Laureato in "Economia Aziendale" con indirizzo in "Management ed Organizzazione", parla quattro lingue (italiano, inglese, polacco e francese) ed ha poi conseguito 12 Master e 6 certificazioni. Dal 2015 al 2020 ha curato la rubrica "About economy and Social Equity"  per la rivista "Economia - ecaroundworld", dal 2017 al 2019 ha collaborato con "Wall Street Italia", nel 2019 con "Economista.info" mentre dal 2020 collabora con "Wall Street Cina", "Gazzetta Italia" e "Polonia Oggi", dal 2021 con "RisorseUmane-HR". Founder di "General Magazine".

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.