Omosessualità: ecco dov’è illegale nel mondo

Le pene vanno dal carcere alla pena di morte, passando per il ricovero psichiatrico.
Ecco la lista dei Paesi in cui l’omosessualità è reato: meglio non visitarli se siete una coppia lgbtq+.

Mentre prendono sempre più piede le manifestazioni lgbtq+, ci sono degli Stati al mondo che considerano l’omosessualità un reato.

Un reato da punire con il carcere e/o il ricovero psichiatrico, per esempio.

Di seguito, la lista redatta da Stars Insider che, se siete una coppia lgbtq+, forse non vi conviene visitare.

L’Afghanistan, dove si può arrivare alla pena di morte per il reato di relazioni tra lo stesso sesso; l’Algeria, che prevede sanzioni economiche e carcere.

Bangladesh, dove si può arrivare all’ergastolo; Brunei, che prevede la morte per lapidazione anche nel caso in cui maschio si spacci per donna e viceversa.

Burundi, Camerun, Chad e Marocco prevedono carcere e multe; Cecenia, dove si verificano rapimenti ed uccisioni.

In Dominica un adulto può rischiare da quattro a dieci anni di prigione e il ricovero in un ospedale psichiatrico; Egitto, che prevede il carcere e l’eventuale ricovero in un “riformatorio speciale”. Poi l’Eritrea ed il Myanmar, che prevedono il carcere mentre in Eswatini ed in Namibia la pena non è precisata.

Ancora, l’omosessualità è reato in Etiopia, Ghana, Grenada, Kenya, Kiribati, Kuwait, Libano, Liberia, Libia, Malawi, Oman, Palestina, Santa Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Samoa, Senegal, Isole Salomone, Sudan, Sudan del Sud, Sri Lanka, Siria, Tunisia, Turkmenistan, Tuvalu, Uzbekistan, Zambia, Papua Nuova Guinea e Guinea, dove viene punita con la galera, in Gambia e Guyana, dove si rischia anche l’ergastolo.

L’Iran prevede la fustigazione e la morte, la Malesia e le Maldive prevedono la fustigazione ed il carcere, la Giamaica il carcere ed i lavori forzati.

In Mauritania si può essere lapidati oltre al carcere.

In Nigeria è previsto il carcere ma nei posti in cui vige la sharia anche la pena di morte; discorso simile in Pakistan, dove sono previsti carcere e sanzioni ma anche frustate o morte dove vige la sharia. In Qatar stessa regola: carcere ma anche pena di morte dove vige la sharia.

Sulla stessa lunghezza d’onda la Somalia, dove è previsto il carcere ma anche la pena di morte dove vige la sharia.

In Arabia Saudita scatta la lapidazione, mentre in Sierra Leone e Tanzania l’ergastolo.

Ancora, in Togo ed nello Zimbabwe sono previsti galera e multe; a Tonga la galera e la fustigazione.

In Uganda oltre all’ergastolo è prevista la pena di morte nel caso di “omosessualità aggravata”. Negli Emirati Arabi Uniti è previsto il carcere ma si rischia anche di entrare nel “crimine capitale”.

Nello Yemen gli uomini sposati possono essere condannati a morte, mentre quelli non sposati rischiano frustate o un anno di prigione, mentre le donne rischiano fino a sette anni di prigione.

Obama: “faccio l’amore con gli uomini nell’immaginazione”

“Adoro farlo ogni giorno”.
La lettera dell’allora 21enne alla sua fidanzata.

Barack Obama aveva fantasie sessuali gay da giovane? È l’interrogativo che suscita una lettera da lui scritta quando aveva 21 anni e pubblicata ora senza omissioni dal New York Post, il tabloid dell’impero Murdoch.

Nel novembre del 1982 l’ex presidente scrisse all’allora sua fidanzata Alex McNear, con la quale aveva avuto una relazione durante la sua permanenza all’Occidental College di Los Angeles, e affrontò il tema dell’omosessualità, parlando della sua mente «androgina» e rivelando che amava «fare l’amore con gli uomini ogni giorno, ma nell’immaginazione».

Per i tabloid conservatori, come il New York Post e il Daily Mail che ha ripreso subito la notizia riportata in Italia da La Repubblica, Leggo ed altre testate, è l’ammissione di una fantasia sessuale mai rivelata.

Per altri invece Obama alluderebbe ad una connessione intellettuale o spirituale con gli uomini. Nelle missiva si legge:

«Per quanto riguarda l’omosessualità devo dire che credo che questo sia un tentativo di allontanarsi dal presente, un rifiuto forse di perpetuare la farsa senza fine della vita terrena. La mia mente è in gran parte androgina e spero di farla diventare ancora di più in modo da pensare in termini di persone, non come donne in contrapposizione agli uomini. Ma tornando al corpo prendo atto che sono stato fatto uomo, e fisicamente nella vita, e accetto quella contingenza”.

La lettera è recentemente riemersa dopo che il biografo di Obama, il premio Pulitzer David Garrow, ha rilasciato una lunga intervista sull’ex comandante in capo.

McNear aveva “cancellato” i passaggi più salaci della missiva, conservata dalla Emory University, che non consente di fotografarla né di rimuoverla, ma Harvey Klehr, un amico di Garrow, li ha trascritti e inviati al biografo, oltre che al tabloid.

Garrow ha spiegato che non c’è nulla di insolito nelle riflessioni giovanili di Obama:

Sono uno storico, non uno psicologo, ma penso che sia una notizia di pubblico dominio che una maggioranza degli esseri umani abbia fantasie sessuali!

In passato Obama si era schierato contro il matrimonio omosessuale, dichiarando nel 2004:Non credo che il matrimonio sia un diritto civile” sostenendo che l’omosessualità «non è una scelta».

Poi, arrivato alla Casa Bianca, ha cambiato idea contribuendo a celebrare la legalizzazione federale del matrimonio tra persone dello stesso sesso nel 2015.