Francia: per la crisi di governo Macron convoca tutti tranne RN e LFI

Convocati all’Eliseo tutti i leader politici; grande escluso il partito di Marine Le Pen.
Macron promette di nominare un primo ministro entro questa sera.

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha convocato all’Eliseo nel primo pomeriggio, tutti i leader dei partiti politici, tranne quelli di La France insoumise (LFI) e Rassemblement National (RN).

Gabriel AttalMarine TondelierBruno RetailleauOlivier Faure, tutti i leader dei partiti hanno ricevuto ieri sera un invito all’Eliseo per un incontro Macron, oggi alle 14.30, secondo quanto appreso da BFMTV da diverse “fonti concordanti“.

Come riporta AGI, mancano all’appello solo RN e LFI.

Macron ha promesso di nominare un primo ministro entro questa sera, dopo le clamorose dimissioni di Sebastien Lecornu lunedì (approfondimento al link), intervallate da altri due giorni di negoziati per cercare di ottenere, in assenza di una maggioranza all’Assemblea, un accordo sul futuro governo.

Francia: Le Pen prima nei sondaggi

Prima assoluta nelle top 10 delle personalità politiche francesi.
Prevalgono il suo partito e l’ultradestra. Male Macron.

Marine Le Pen si piazza per la prima volta da sola in prima posizione nella top 10 delle personalità politiche francesi realizzata dall’istituto Verian-Epoka per Le Figaro Magazine.

Alla domanda “Per ciascuna delle seguenti personalità, vorresti dirmi se ti piacerebbe vederle ricoprire un ruolo importante nei mesi e negli anni a venire?” il 40% dei francesi segnala la leader del Rassemblement National (Rn) piazzandola quindi al primo posto tra i politici d’Oltralpe.

Un forte progresso rispetto al 2010, quando la leader della fiamma tricolore bianco-rosso e blu era al 14%.

Segue, al secondo posto della classifica (39%) l’ex premier di Emmanuel Macron, Edouard Philippe, ed al terzo posto il segretario del Rn (quindi ancora sponda Le Pen), Jordan Bardella (37%).

Altro dato: Marion Maréchal, la nipote di Le Pen che ha lasciato il Rn per schierarsi con il partito di ultradestra Reconquete di Eric Zemmour, si piazza in quarta posizione (29%).

Come riporta Ansa, la recente nomina del giovane Gabriel Attal alla guida del governo non sembra beneficiare all’indice di fiducia di Macron, stabile al 24%, con lo stesso Attal che raccoglie il 33%.

Macron vara riforma pensioni senza voto Assemblea Nazionale

Processo consentito dall’articolo 49 della Costituzione.
Rischio mozione di sfiducia da Marine Le Pen.

In Francia il governo Macron ha deciso di approvare la riforma delle pensioni senza passare dal voto dell’Assemblea Nazionale.

È quanto gli consente l’articolo 49 della Costituzione, mentre il testo aveva già ottenuto in mattinata il sì del Senato.

All’Assemblea nazionale, invece, l’esito del voto era molto incerto.

Come riporta Il Corriere della Sera, Emmanuel Macron può contare solo su una maggioranza relativa e i suoi alleati a destra non sono tutti compatti: in una ventina potrebbero votare contro.

Il governo, però, rischia di andare incontro a una mozione di sfiducia, mossa già annunciata dalla leader del Front National Marine Le Pen.

Al suo ingresso in Parlamento la premier Elisabeth Borne è stata accolta dalla protesta compatta dei deputati dell’opposizione che hanno intonato La Marsigliese.

La stessa Borne ha poi annunciato ufficialmente il ricorso del governo all’articolo 49 della Costituzione.

Macron aveva già fatto ricorso a questo strumento in occasione del varo di due leggi di bilancio dopo le elezioni parlamentari del 2022.

L’articolo 49 che consente al governo di «bypassare» il voto parlamentare in alcune specifiche circostanze, è stato introdotto in Francia nel 1958 quando il Paese divenne una repubblica presidenziale.

In tutta la Francia proseguono intanto le proteste contro la riforma: benché la partecipazione nelle piazze sia andata calando nelle ultime settimana la Cgt (il principale sindacato) ha chiamato ancora alla protesta i suoi iscritti: in giornata sono stati bloccati i porti di Nantes, Brest, Calais e Le Havre.

La riforma che Parigi sta tentando di attuare da anni prevede l’innalzamento dell’età pensionabile a 64 anni (oggi sono 62) fatte salve una serie di garanzie per i lavori più pesanti.

La legge prevede anche la cancellazione di una serie di agevolazioni di cui godono i dipendenti delle ferrovie, della Banca di Francia e di altre società pubbliche di servizi, ma anche l’innalzamento della «minima» a 1.200 euro.