Secondo un rapporto di EY citato da Energetyka24, in Polonia potrebbero trovarsi fino a 165 milioni di tonnellate di rame, di cui circa 98 milioni estraibili in modo economicamente sostenibile.
Gli esperti paragonano questa scoperta al ritrovamento dei giacimenti petroliferi norvegesi che hanno reso la Norvegia uno dei Paesi più ricchi del mondo.
Le potenziali riserve hanno già attirato l’interesse di investitori statunitensi e canadesi, che hanno investito oltre 500 milioni di złoty nelle esplorazioni.
Se le stime saranno confermate, come riporta Polonia Oggi, la Polonia potrebbe produrre più di un milione di tonnellate di rame l’anno, contro le attuali 400 mila, diventando uno dei principali produttori europei.
Il rame è una risorsa strategica per la transizione energetica e per la difesa: il suo consumo globale potrebbe aumentare del 40% entro il 2040, anche per la produzione di turbine eoliche, pannelli solari e veicoli elettrici.
Tuttavia, la crescita del settore minerario è frenata da un sistema fiscale pesante: la tassazione effettiva totale (TETR) raggiunge il 79%, molto più alta rispetto ad altri Paesi produttori, dove varia tra il 35% e il 45%.
Il Ministero delle Finanze ha annunciato possibili riforme per ridurre le imposte e favorire nuovi investimenti estrattivi.