Vi è il rischio concreto di una guerra nucleare. O almeno è comunque il caso di prepararsi in modo da farsi trovare pronti nel caso in cui scoppi.
Questo il punto di vista della Svizzera, con il governo che proprio oggi ha pubblicato sul proprio sito un vademecum per la protezione dei cittadini.
Comunque, come riporta “Quotidiano Nazionale”, lo Stato ellenico precisa quanto di seguito:
“Per ora non vi sono scenari che rendano necessaria la distribuzione o l’assunzione delle compresse allo iodio”.
Il Paese è più che mai attrezzato per garantire protezione ai cittadini. Distribuiti nei vari cantoni ci sono 365mila rifugi privati e pubblici, circa di 9 milioni di posti, con una copertura superiore al 100% della popolazione.
Normalmente utilizzati come cantine e depositi, possono essere trasformati in poco tempo in rifugi di protezione.
I cittadini, ha fatto sapere il governo federale, in caso di allerta dovranno provvedere al proprio sostentamento senza aiuti esterni, tanto che è consigliata una scorta che duri almeno sette giorni.
In caso di pericolo la popolazione verrebbe allertata con sirene, allerte via radio ed avvisi sull’applicazione Alertswiss, che l’Ufficio per la protezione della popolazione consiglia di installare sul telefonino.
Prevista la distribuzione, in caso di conflitto, di compresse di iodio ed altri medicinali.