Sul tema dei vaccini va presa in considerazione, oltra a quella in relazione alla salute, anche la problematica inerente alla privacy.
La domanda degli ultimi tempi, infatti, è “può il datore di lavoro sapere se i suoi dipendenti sono vaccinati o meno?”.
Proprio in questo senso è intervenuto il Garante della Privacy, con una pubblicazione del 17 febbraio sul sito, il quale ha risposto che la vaccinazione della persona è un’informazione che deve rimanere segreta e che, quindi, il datore non può ricevere.
Lo stesso Garante, inoltre, precisa che il datore non può venire a conoscenza del fatto che il dipendente si sia iniettato il vaccino o no anche se c’è il consenso di quest’ultimo. Nemmeno può chiedere al medico competente, ovvero quello aziendale.
Quello che però il datore ha il diritto di sapere è se il lavoratore è idoneo alla mansione.
In questo caso, come detto precedentemente, il medico non può riferire al datore informazioni inerenti all’avvenuta vaccinazione o meno, ma può decidere se la mancanza della stessa comporti l’inidoneità alla mansione.
Nel caso in cui il mancato vaccino contro il Covid-19 possa generare l’inidoneità lavorativa, il medico dovrà riferire solamente la valutazione finale (appunto, l’inidoneità) senza però aggiungere commenti in merito.
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