Il vaccino contro il coronavirus potrebbe essere pronto tra circa 18 mesi, ovvero un anno e mezzo.
A dichiararlo è stato il direttore generale dell’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha poi aggiunto:
“Quindi dobbiamo fare il possibile adesso usando le armi a nostra disposizione”.
Lo stesso ha inoltre detto che il virus prenderà il nome di COVID-19, in modo da evitare uno stigma perché altre definizioni potrebbero non essere accurate.
Questo è quanto riguarda gli aggiornamenti sul vaccino; quello vero.
Perché poi c’è un altro modo per combattere il virus: non parlarne.
Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha infatti dichiarato di aver stipulato accordi con Facebook e Twitter per in modo tale che tutte le volte che un post contiene la parola “coronavirus”, con o senza #, questo venga segnalata direttamente al ministero della Salute (qui il video).
Il fine è quello di impedire il diffondere delle notizie sul coronavirus per impedire che gli allarmismi si diffondano, specie dopo che in Italia due cinesi provenienti proprio da Wuhan, epicentro dell’epidemia, contagiati dal virus avevano girato liberamente in Italia per posti turistici, e quindi tradizionalmente molto affollati, per la bellezza di 8 giorni (approfondimento al link), che hanno messo a nudo tutte le lacune del Ministro della Salute Roberto Speranza e del Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.
Insomma, nonostante le denunce di tutte le fonti internazionali (in primi dell’Oms) sulla gravità della situazione, per il Ministro della Salute italiano basta vietare di parlarne ed il virus sparisce.
2 pensieri riguardo “Coronavirus: il vaccino del governo è vietare la parola”