Germania: stop ai sussidi per veicoli elettrici

Saranno finanziati solo i progetti già approvati.
Il sussidio per i camion è durato solo 2 cicli.

La Germania ha interrotto i suoi programmi di finanziamento per veicoli commerciali e autobus green.

È quanto riporta AGI, aggiungendo che verranno comunque finanziati i progetti già approvati.

Un portavoce del Ministero federale per il digitale e i trasporti (BMDV) ha dichiarato a Electrive in risposta a un’inchiesta che non tutti i programmi di finanziamento potranno essere proseguiti nella misura prevista a causa del necessario consolidamento del bilancio e dell’attenzione agli investimenti essenziali:

Ciò include anche la promozione di veicoli commerciali rispettosi del clima (KsNi). I progetti approvati nelle linee guida saranno interamente finanziati sulla base del budget 2024. Non ci sono fondi disponibili per un nuovo bando di finanziamento“.

Il portavoce ha fatto una dichiarazione simile riguardo al finanziamento degli autobus:

Il finanziamento di sistemi di guida alternativi per gli autobus nel trasporto passeggeri non può essere portato avanti nella stessa misura di prima. Tuttavia, anche in questo caso il finanziamento dei progetti approvati è garantito sulla base del budget 2024.

Il sussidio per i camion elettrici è durato solo due cicli di finanziamento, e l’attuale programma di sussidi per gli autobus elettrici solo tre (per l’approvvigionamento di veicoli).

Il portavoce del ministero ha sottolineato che il governo si concentrerà sull’espansione delle infrastrutture di rifornimento e ricarica per le misure finanziate dal Fondo tedesco per il clima e la trasformazione (KTF):

Sono disponibili circa 1,8 miliardi di euro. Questi investimenti sono necessari per creare le condizioni per la diffusione dei veicoli rispettosi del clima. I progetti principali includono la Deutschlandnetz [rete di ricarica tedesca], che garantirà un minimo di stazioni di ricarica per veicoli elettrici in alcune regioni e lungo le autostrade, e lo sviluppo di una prima rete di ricarica per i camion elettrici“.

Polonia-Ue: scontro sul clima

Dopo migrnati e giustizia, altro braccio di ferro.
Moskwa: “base giuridica sbagliata e viola competenze Stati membri”.

Nuovo braccio di ferro tra la Polonia e l’Unione europea.

Dopo la questione migranti, che Varsavia vorrebbe risolvere fermando i flussi irregolari e opponendosi ad obblighi di solidarietà e ricollocamenti, ecco il tema green.

Il governo polacco ha presentato ricorso alla Corte di giustizia dell’Ue (Cgue) contro uno dei provvedimenti in cui si articola il Green Deal europeo.

Nello specifico, il provvedimento impugnato, approvato a marzo, è il regolamento sull’uso del suolo e la silvicoltura (Lulucf).

In un tweet, la ministra polacca per il Clima Anna Moskwa. ha scritto:

La lotta per gli interessi polacchi nell’Ue continua! In linea con le nostre precedenti dichiarazioni, oggi noi come Polonia abbiamo presentato il nostro primo ricorso alla Cgue in merito a una delle misure del pacchetto Fit for 55“.

La stessa Moskwa ha spiegato che la Polonia intende sottolineare la base giuridica sbagliata sopra la quale è stato adottato il suddetto regolamento Lulucf:

Nel nostro ricorso sottolineiamo che il regolamento Lulucf è stato adottato su una base giuridica sbagliata, violando inoltre le competenze degli Stati membri, interferendo nel modo in cui viene effettuata la gestione delle foreste, nonostante l’assenza di competenza dell’Ue in questo settore“.

Nelle scorse settimane, come riporta Il giornale, Varsavia aveva a più riprese espresso l’intenzione di voler fare ricorso contro alcuni provvedimenti inclusi nel Fit for 55, il pacchetto climatico dell’Ue, le cui proposte legislative puntano a raggiungere entro il 2030 gli obiettivi del Green Deal, ossia la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 55% rispetto ai livelli del 1990, con l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

Il regolamento Lulucf, parte delle iniziative del pacchetto climatico, disciplina le attività connesse all’uso del suolo, ai cambiamenti di uso del suolo e alla silvicoltura e mira a conseguire assorbimenti netti di gas serra per almeno 310 milioni di tonnellate di Co2 entro il 2030 nell’Ue.

Il pacchetto Fit for 55, come si legge sul sito dell’Ue, è un insieme di proposte volte a rivedere e aggiornare le normative dell’Ue e ad attuare nuove iniziative al fine di garantire che le politiche dell’UE siano in linea con gli obiettivi climatici concordati dal Consiglio e dal Parlamento europeo.

Le proposte, come indica lo stesso sito, mirano a fornire un quadro coerente ed equilibrato per il raggiungimento degli obiettivi climatici dell’Ue, in grado di: garantire una transizione giusta e socialmente equa; mantenere e rafforzare l’innovazione e la competitività dell’industria dell’UE assicurando nel contempo parità di condizioni rispetto agli operatori economici dei Paesi terzi; e sostenere la posizione leader dell‘UE nella lotta globale contro i cambiamenti climatici.

Intanto, il Parlamento europeo ha approvato in in via definitiva le norme che fissano nuovi obiettivi di risparmio energetico per il 2030, nell’ambito del Green Deal.

La nuova legge, già concordata dai negoziatori di Parlamento e Consiglio, prevede che i Paesi membri garantiscano una riduzione del consumo energetico di almeno l’11,7 % entro il 2030.

Di contro, per gli obbiettivi verdi, l’Ue ha dichiarato che serviranno oltre 700 miliardi l’anno (approfondimento al link).