Robinho in carcere, Dani Alves potrebbe pagare la cauzione

I due giocatori brasiliani sono entrambi accusati di stupro.
Dani Alves potrebbe pagare 1 milione di euro; per Robinho chiesti 9 anni.

L’ex calciatore brasiliano Dani Alves potrebbe lasciare a breve il carcere di Brians 2, a Barcellona, dov’è detenuto dal 20 gennaio 2023, dopo il pagamento di un milione di euro di cauzione, segnalano fonti della difesa citate dai media iberici, fra cui La Vanguardia, poi ripresa anche da Leggo.

All’ex giocatore di Barcellona, Juve e Psg, condannato a 4 anni e mezzo di carcere per lo stupro di una ragazza di 23 anni nella discoteca Sutton di Barcellona nella notte fra il 30 e il 31 dicembre 2022, il Tribunale di Barcellona aveva disposto lo scorso 20 marzo la libertà provvisoria, in attesa della sentenza definitiva del processo a suo carico, dietro pagamento della cauzione di 1 milione di euro.

Per lui il tribunale ha disposto la consegna dei suoi due passaporti, brasiliano e spagnolo e all’obbligo di firma settimanale, per attenuare il rischio di fuga, e il divieto di avvicinarsi ad almeno 1.000 metri dalla vittima.

Episodi differenti ma stessa accusa per quanto riguarda il connazionale Robinho, per il quale si apriranno le porte di un carcere brasiliano.

L’ex calciatore della nazionale e del Milan è stato arrestato dalla polizia federale dopo che il giudice della Corte suprema (Stf) Luiz Fux ha rigettato la richiesta della difesa dell’atleta di sospendere l’esecuzione della condanna a nove anni per stupro, comminata dal tribunale di Milano nel 2017 e che per decisione della magistratura brasiliana sarà scontata nel Paese sudamericano.

L’atleta si trovava con la famiglia nella sua villa di Guaruja, sul litorale paulista, quando è stato raggiunto dagli agenti per esser condotto prima presso la sede della polizia federale di Santos e poi, dopo delle formalità di rito, essere trasferito in un penitenziario che sarà indicato dalle autorità.

Nel suo caso la difesa sostiene che la decisione dei giudici del Supremo tribunale di giustizia (Stj) di omologare la sentenza italiana sia incostituzionale e, per questo, confidando in una possibile revisione dal provvedimento da parte del Stf – ultimo possibile ricorso giudiziario – aveva chiesto di rinviare il momento del trasferimento in carcere, come riporta Ansa:

È plausibile che la Corte suprema ci dia ragione, ma per poter presentare il ricorso dobbiamo aspettare di leggere le motivazioni della sentenza e non sappiamo quando sarà possibile“.

Per questo, considerato che il calciatore “non ha intenzione di sottrarsi alla giustizia” è giusto che aspetti in libertà la decisione inappellabile della Corte, aveva dichiarato alla stampa l’avvocato José Eduardo de Alckmin.

L’istanza, presentata con “urgenza“, è stata però affidata alla valutazione del giudice di turno Fux, che in poche ore si è espresso contro la richiesta.

I magistrati del Stj avevano deciso per l’immediata carcerazione considerati i lunghi anni che Robinho ha trascorso in libertà dopo la condanna definitiva in Italia, a cui si era sottratto trasferendosi in Brasile, sapendo che la legge del Paese sudamericano impedisce l’estradizione dei suoi cittadini.

Il calciatore era stato condannato in via definitiva in Italia per lo stupro di gruppo di una giovane albanese avvenuto nel 2013 in una discoteca di Milano.

La vittima era “incosciente” a causa dell’abuso di alcol; Robinho ed i cinque complici hanno sempre affermato che la vittima fosse consenziente.

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Autore: Francesco Puppato

Vive in Polonia dove ricopre il ruolo di Lead Finance Controlling per una multinazionale del tabacco; precedentemente è stato Senior Controller, Supervisore del reparto logistico e BMW Task Force Manager per una holding italiana operante nel settore dell'automotive e prima ancora responsabile del Controllo di Gestione per gli stabilimenti polacchi di una holding italiana del settore del bianco, partendo dal dipartimento finanziario di una multinazioanle italiana attiva nel settore dei motori elettrici. Laureato in "Economia Aziendale" con indirizzo in "Management ed Organizzazione", parla quattro lingue (italiano, inglese, polacco e francese) ed ha poi conseguito 12 Master e 6 certificazioni. Dal 2015 al 2020 ha curato la rubrica "About economy and Social Equity"  per la rivista "Economia - ecaroundworld", dal 2017 al 2019 ha collaborato con "Wall Street Italia", nel 2019 con "Economista.info" mentre dal 2020 collabora con "Wall Street Cina", "Gazzetta Italia" e "Polonia Oggi", dal 2021 con "RisorseUmane-HR". Founder di "General Magazine".

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