Principe Carlo: è bufera per lo stipendio

Retribuzione da circa 45.000 euro l’ora.
Il grosso proviene dalla rendita del Ducato di Cornovaglia.

(Foto da VanityFair.it)

È finito un’altra volta nel mirino delle critiche, il principe Carlo.

Sta volta la questione è inerente al suo stipendio e ad attaccarlo, ancora una volta, è “Republic”, gruppo antimonarchico che da anni si batte per l’abolizione dei privilegi della Royal Family.

Secondo “Republic” l’erede al trono riceverebbe uno stipendio, perlopiù derivante dai proventi del Ducato della Cornovaglia, decisamente sostanzioso rispetto al lavoro svolto: stimano infatti che Carlo lavorerebbe 4 mesi all’anno per un reddito stimato di 20 milioni di sterline, tradotto 38.000 sterline all’ora (ovvero circa 45.000 euro).

Le leggi che permettono il tutto risalgono al 1337, quando Edoardo III, per garantire indipendenza economica al figlio ed erede Edoardo (conosciuto come il “Principe Nero”) istituì il ducato; attualmente i proventi della tenuta privata sono per finanziare le attività pubbliche, private e caritatevoli di Carlo, come erede al trono.

Già circa 10 anni fa, sempre Republic, aveva chiesto l’abolizione della pratica medievale dei bona vacantia ma la Famiglia Reale aveva a suo tempo specificato che i proventi, proprio per volere dello stesso principe Carlo, andavano a grandi opere di beneficenza. Republic incalzò chiedendo che lo Stato gestisse direttamente i soldi.

Ad oggi, l’erede al trono Carlo eredita di default beni e terre da persone passate a miglior vita, residenti in Cornovaglia, che non hanno eredi né lasciano un testamento. Tali capitali sono esentasse, anche se dal 1993 il Principe di Galles paga al fisco l’imposta sul reddito e sulle plusvalenze, per quanto questa sia molto meno di quanto un cittadino con il suo stesso tenore di vita verserebbe allo Stato.

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Autore: Francesco Puppato

Vive in Polonia dove ricopre il ruolo di Lead Finance Controlling per una multinazionale del tabacco; precedentemente è stato Senior Controller, Supervisore del reparto logistico e BMW Task Force Manager per una holding italiana operante nel settore dell'automotive e prima ancora responsabile del Controllo di Gestione per gli stabilimenti polacchi di una holding italiana del settore del bianco, partendo dal dipartimento finanziario di una multinazioanle italiana attiva nel settore dei motori elettrici. Laureato in "Economia Aziendale" con indirizzo in "Management ed Organizzazione", parla quattro lingue (italiano, inglese, polacco e francese) ed ha poi conseguito 12 Master e 6 certificazioni. Dal 2015 al 2020 ha curato la rubrica "About economy and Social Equity"  per la rivista "Economia - ecaroundworld", dal 2017 al 2019 ha collaborato con "Wall Street Italia", nel 2019 con "Economista.info" mentre dal 2020 collabora con "Wall Street Cina", "Gazzetta Italia" e "Polonia Oggi", dal 2021 con "RisorseUmane-HR". Founder di "General Magazine".

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