Azioni del governo, cultura e mentalità, religione, comportamento dei turisti, arte, cucina, usi e costumi: tutte cose che fanno apprezzare o meno un Paese.
O che non lo fanno apprezzare.
Ecco allora la classifica degli Stati più odiati al mondo, redatta dalla piattaforma World Population Review poi ripresa da Stars Insider, proprio sulla base degli aspetti sopracitati.
Si parte dal Sudafrica, passando poi al Canada dove utenti esprimono la propria disapprovazione per il Paese legandolo a Justin Biebier (una scelta artistica dunque, se vogliamo).
Ecco poi l’Australia, spesso addirittura invidiata per la sua bellezza, ed il Myanmar che non piace per la persecuzione in corso della popolazione musulmana Rohingya.
Abbastanza odiato anche il Vaticano, la reputazione negativa è in gran parte dovuta al suo coinvolgimento nell’occultamento di scandali di abusi sessuali all’interno della Chiesa.
Salendo la classifica troviamo il Qatar, del quale non piaccioni le violazioni dei diritti umani e le ancora forti disparità; poi la Turchia, accusata dall’Onu di violazione dei diritti umani nel 2017.
In netto miglioramento dopo la vittoria della Coppa del Mondo, l’Argentina. Dopo l’Argentina troviamo l’Indonesia, ricca di turbolenze politiche e crisi finanziarie.
Poi la Serbia, dove l’astio non manca tra popolazioni limitrofe, e la Somalia, con il principale problema della pirateria.
Ecco in seguito Corea del Sud e Messico (per corruzione e cartelli della droga, nonostante un’affascinante bellezza ed un vivace patrimonio culturale).
Nelle prime quindici nazioni più odiate, ecco l‘Italia: c’è chi sostiene che gli italiani siano maleducati e poco ospitali verso gli stranieri.
Poi la Siria (dove vi è una lunga guerra civile), la Francia (considerata snob), la Germania (per il passato nazista) ed il Regno Unito (per la la sua storia di potenza imperiale si porta dietro rancori da diversi Paesi).
L’Afghanistan, teatro di continui conflitti e instabilità, e l’India per malnutrizione, lavoro minorile e traffico di esseri umani; poi troviamo il Giappone, particolarmente odiato dal popolo cinese (che non è piccolo), e l’Arabia Saudita, particolarmente vista in maniera negativa per i carenti diritti alle donne.
Salendo ancora troviamo l’Iraq, peril terrorismo, l’Iran per la carenza dei diritti veros donne e bambini ed il Pakistan dove fu ucciso Osama Bin Laden.
Poi Israele, a causa del trattamento riservato ai palestinesi e della continua occupazione della Cisgiordania, e gli Stati Uniti, spesso visti come una forza dominante, con un cv di presidenti litigiosi, la loro inclinazione a scatenare conflitti ed a “interferire in questioni che non li riguardano“, chiudono in quarta posizione appena fuori dal podio.
Al terzo gradino del podio la Corea del Nord, ampiamente considerata come il Paese con i più alti livelli di violazione dei diritti umani a livello globale, mentre al secondo posto in classifica la Cina, dove tutto è concesso pur di salvaguardare la Cina comunista.
Salendo verso l’odio, per così dire, al primo poso troviamo la Russia, soprattutto soggetta alle critiche occidentali per le tese relazioni con gli Usa.
