Lavoro, Univendita-Confcommercio: ha ragione UPB, impegno per ridurre tasso inattivi

12 milioni di italiani tra i 15 ed i 64 anni non lavorano e non cercano lavoro.
Di questi, 8 milioni sono donne.

Un tasso di inattività così alto nella popolazione tra 15 e 64 anni, in particolare tra le donne, rimane un grave vulnus del nostro mercato del lavoro, su cui l’Ufficio parlamentare di bilancio ha giustamente rinnovato l’allarme. Si tratta di circa 12 milioni di italiani, di cui otto milioni di sesso femminile che non lavorano e non cercano nemmeno un’occupazione. Un numero che dobbiamo assolutamente ridurre se vogliamo avvicinarci ai migliori standard europei“.

Lo dice Ciro Sinatra, presidente di Univendita, la principale associazione della vendita diretta in Italia, aderente a Confcommercio, commentando l’audizione dell’Upb in commissione d’inchiesta sugli Effetti economici e sociali della transizione demografica.

Il nostro comparto sta facendo la propria parte in tal senso: offre flessibilità di impegno, occasioni di carriera e compensi commisurati al merito. Non a caso, circa il 90% degli incaricati nella vendita diretta è donna – aggiunge Sinatra -. Ma soprattutto, grazie a un settore in salute, le aziende associate sono alla ricerca di nuove figure da inserire negli organici, in particolare di sesso femminile in ragione della loro naturale creatività e predisposizione all’empatia relazionale con il cliente, vero punto di forza della vendita diretta“.

Previdenza, Sinatra rieletto nell’assemblea dei delegati Enasarco

Il presidente di Univendita eletto con la lista “Cresciamo Uniti”: migliorare efficienza gestionale e operativa della fondazione.

Ciro Sinatra, presidente Univendita, è stato confermato componente dell’Assemblea dei delegati della Fondazione Enasarco, in rappresentanza di Confcommercio e delle Case mandanti.

Alle urne digitali si sono recati oltre 35mila agenti di commercio e ditte mandanti, superando l’affluenza delle precedenti elezioni del 2020 (poco meno di 34mila elettori). 

Sinatra, eletto con la lista ‘Cresciamo Uniti’, ha commentato: “Si tratta di un risultato che porta con sé una sfida importante: bisogna rimboccarsi subito le maniche per migliorare l’efficienza gestionale e operativa della fondazione, avvicinandola ancora di più alle esigenze e alle aspettative di agenti, consulenti finanziari e imprese mandanti”.

Lavoro, Univendita-Confcommercio: la vendita diretta non ha nulla a che fare con gli algoritmi

Al Cnel presentata indagine sul settore in attesa del recepimento della direttiva Ue che tutela i lavoratori delle piattaforme digitali.

Soprattutto di sesso femminile, poco oltre i 50 anni di età, con un titolo di studio medio-alto, consapevoli della propria scelta libero-professionale e gelosi della flessibilità, dell’autonomia organizzativa che il lavoro consente loro, con ricadute positive sul benessere e sul work-life balance. Ma anche desiderosi di esprimere appieno le proprie potenzialità in una dimensione relazionale diretta con il cliente, sempre più vicini all’uso delle nuove tecnologie come strumento per migliorare i processi di vendita e tuttavia lontanissimi da logiche organizzative dominate dagli algoritmi. L’identikit aggiornato dei lavoratori nel comparto della vendita diretta a domicilio è emerso dalla ricerca ‘Un lavoro su misura oltre gli algoritmi: la vendita diretta e il mondo digitale’, commissionata da Univendita-Confcommercio, la maggiore associazione di settore in Italia, e realizzata dai Mimmo Carrieri e Fabrizio Pirrosociologi del Lavoro della Sapienza di Roma, su un campione di quasi 500 addetti del comparto che fattura in Italia 3 miliardi di euro l’anno.
L’indagine è stata illustrata stamane al Cnel, alla presenza del presidente Renato Brunetta, in un dibattito che ha visto poi confrontarsi una rappresentanza qualificata e trasversale di parlamentari e le aziende iscritte all’associazione (1,5 miliardi di fatturato e circa 140mila addetti). Proprio in queste settimane l’Italia, con la legge di delegazione europea in discussione alla Camera, cui seguirà un decreto legislativo del ministero del Lavoro, si prepara a recepire la direttiva Ue (2024/2831) varata per offrire nuove tutele ai lavoratori delle piattaforme digitali – come i rider o gli autisti di Uber – che soggiacciono a rigide regole organizzative, valutazioni ed eventuali sanzioni automatiche da parte di algoritmi.      
 
Entrando nel merito, l’età media del campione è 53 anni e mezzo e quasi sei venditori su dieci hanno un diploma, il 12,7% ha una laurea triennale o magistrale oppure una formazione ancora superiore. Il 54,7% assimila la propria attività al lavoro autonomo e quasi l’88% lo contrappone alla condizione di dipendente. Il 52,7% dei lavoratori usa oggi un programma o app sul proprio dispositivo per gestire gli ordini, il 13,6% per coordinarsi nello svolgimento dell’attività, ma quasi l’85% nega o dice di non avere contezza circa altre tecnologie o algoritmi usati da parte dell’impresa con scopi di controllo o condizionamento. Di conseguenza, anche la pianificazione degli incontri con la clientela, pur presentandosi eterogenea per modalità adottate e strumenti utilizzati, vede il 56,7% dei rispondenti avvalersi soprattutto dei contatti diretti e del passaparola, confermando la dimensione spiccatamente relazionale del lavoro nella vendita diretta.             
 
Complessivamente quasi il 90% esprime un giudizio “molto” o “abbastanza” soddisfatto del proprio lavoro. Il 55,6% fa riferimento proprio all’ampio grado di autonomia e solo il 7% chiede un maggior coordinamento con l’azienda. Ancor più importante: i numeri smentiscono il cliché del lavoretto ‘mordi e fuggi’: più del 40% svolge l’attività di vendita diretta da almeno dieci anni e complessivamente oltre il 70% la esercita da più di tre anni. Infine, quasi i due terzi (65,1%) ha lavorato come dipendente prima di entrare nel comparto; a dimostrazione che l’impegno nel settore si attaglia a chi cerca una dimensione flessibile e personalizzata di conciliazione vita-lavoro, coltivando comunque ambizioni economiche e di carriera commisurate ai propri bisogni e desideri.      
 
Durante l’evento al Cnel il presidente di Univendita, Ciro Sinatra, ha affermato: “La nostra attività è basata sul lavoro e sulla meritocrazia e ha raggiunto da anni la parità di genere. Anche l’utilizzo della tecnologia non prescinde mai dalla centralità della persona che sia esso il cliente, l’incaricato, il coordinatore o qualunque altra figura delle nostre aziende. La vendita diretta è completamente diversa dal lavoro su piattaforma. Noi non applichiamo algoritmi all’organizzazione del lavoro e le nostre figure professionali sono ben regolate giuridicamente dal codice civile e da una legge ad hoc del 2005. Dunque, contiamo che il legislatore italiano saprà ben delimitare il concetto di piattaforma e recepirà la norma europea con sensibilità e attenzione alle esigenze e alle peculiarità del comparto. La vendita diretta rappresenta un’occasione di crescita umana e professionale per tantissime persone, favorisce la coesione sociale e tiene vive le reti di comunità, soprattutto nei piccoli centri, sostiene i redditi delle famiglie e tutela i consumi dei 29 milioni di clienti che ogni anno si rivolgono alle nostre imprese”.

Lavoro: ecco le innovazioni IA delle imprese Univendita per la consultazione del ministero

L’associazione: per lo sviluppo serve dare accesso facilitato a fondi pubblici, crediti d’imposta, agevolazioni fiscali, voucher e contributi a fondo perduto, incentivi e coinvolgimento del sistema bancario.

Applicativi come chatbot e assistenti virtuali utili ad accorciare e ottimizzare i tempi di lavoro, rinvenendo, sulla base di domande anche molto dettagliate, i prodotti dai cataloghi in modo da poter fornire ai clienti risposte adeguate e soddisfacenti in tempi brevi. Oppure soluzioni per realizzare piani di lavoro estremamente personalizzati e ancora strumenti per rapidi approfondimenti tecnici e normativi.

Sono queste le innovazioni che alcune delle aziende associate a Univendita-Confcommercio, la principale sigla italiana della vendita diretta a domicilio, hanno presentato nell’ambito della consultazione pubblica sulle Linee guida per l’implementazione dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro, promossa dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.

Secondo Univendita, gli algoritmi dell’Ia generativa devono puntare “alla crescita, alla competitività da coniugare con inclusività, equità e rispetto della centralità dell’uomo”.

Per Ciro Sinatra, presidente dell’associazione, “è essenziale garantire che questi sistemi siano spiegabili e tracciabili. Ci sono degli obblighi da rispettare nei confronti dei consumatori e dei lavoratori, anche considerando che le nostre imprese non utilizzano l’intelligenza artificiale per la valutazione e l’organizzazione del lavoro. Tuttavia, l’introduzione dell’Ia nell’impegno quotidiano contribuisce a rafforzare le competenze digitali e le soft skills. Attenzione però alle criticità – ha proseguito Sinatra –, a partire dal divario digitale che può riguardare i territori meno connessi o i venditori più anziani”. 

Infine, le richieste dell’associazione: accesso facilitato a fondi pubblici per le Pmi della vendita diretta; crediti di imposta e agevolazioni fiscali; voucher e contributi a fondo perduto; incentivi ad accesso collettivo per progetti congiunti tra imprese, aggregazioni o reti d’impresa; infine, il coinvolgimento del sistema bancario con convenzioni di microfinanza garantita e prestiti agevolati, con un fondo di garanzia per la digitalizzazione.

Imprese: nel 2024 fatturato a 1,56 mld per le associate Univendita

Sinatra: risultati dell’anno precedente confermati nonostante le difficoltà.

Il fatturato 2024 delle imprese associate a Univendita è stato pari a 1,56 miliardi di euro, confermando i risultati dell’anno precedente.

Tra le categorie merceologiche, i beni durevoli per la casa fanno sempre la parte del leone con 697 milioni di ricavi (45% del totale), i prodotti alimentari valgono 414 milioni (26%), poi c’è la cosmesi e cura del corpo a 256 milioni (16%), i beni di consumo per la casa cumulano 120 milioni (8%) e infine altri beni e servizi per 76 milioni di euro (5%). Gli incaricati alla vendita delle associate sfiorano le 137mila unità, con le donne che rappresentano quasi il 90% del totale.

Sono questi i numeri emersi durante l’assemblea annuale della maggiore associazione della vendita diretta, aderente a Confcommercio. L’evento Univendita, che ha visto ieri la partecipazione delle 14 aziende associate, è stato ospitato quest’anno da BoFrost Italia, nella sua sede di San Vito al Tagliamento (Pordenone).

Ciro Sinatra, presidente di Univendita, ha commentato: “Nonostante il complicato scenario economico del 2024 e le difficoltà nel reclutamento di nuove venditrici e venditori – un problema che peraltro riguarda l’intero sistema Paese – il fatturato delle imprese Univendita ha confermato i risultati dell’anno precedente. Ciò testimonia la solidità intrinseca del settore che ha le risorse personali e materiali per performare positivamente pur in un contesto macroeconomico sfidante. Flessibilità e autonomia organizzativa, compensi commisurati all’impegno, prospettive di carriera e formazione continua gratuita – ha concluso Sinatra sono gli elementi che mettiamo in campo ogni giorno per rendere sempre più allettante e gratificante il lavoro nella vendita diretta”.