La finanza influenza ancora la politica: Gabriel nel consiglio di sorveglianza di DB

Altro caso di sliding doors: dopo il passaggio di Barroso da presidente della Commissione Europea alla Goldman Sachs, Sigmar Gabriel passa dal governo tedesco alla Deutsche Bank.
E’ la finanza ad influenzare la politica e non il contrario.

È successo e si ripete.

Altro caso di sliding doors tra politica e finanza dopo quello di Josè Manuel Barroso; dopo dieci anni alla guida della Commissione Europea, Barroso aveva infatti accettato la proposta di Goldman Sachs e ne era diventato il presidente non esecutivo per l’Europa ed advisor.

Ora è il turno di Sigmar Gabriel, ex ministro degli Esteri, dell’Economia e dell’Ambiente del governo tedesco e sostenitore dei forti legami europei e transatlantici, che ha accettato di diventare membro di sorveglianza di Deutsche Bank.

La proposta di Gabriel, proveniente dal Partito socialdemocratico (Spd), è arrivata dal presidente di Deutsche Bank, Paul Achietner, dopo che la nomina di Juerg Zeltner è stata rifiutati dai regolatori a causa di un conflitto di interessi.

Può essere visto come un tentativo da parte della banca di riallacciare i rapporti con Berlino dopo i danni dovuti alla crisi finanziaria globale che ha messo in discussione lo stato di salute della banca, creando pressioni per fusioni e ristrutturazioni, tra sanzioni per riciclaggio di denaro e altri scandali.

Di fatto, benché lecito e legale, siamo di fronte ad un altro episodio di promiscuità tra politica e finanza, dove indubbiamente si sono invertiti i ruoli ed è la seconda a condizionare la prima.