Formazione lavoratori e adeguamento competenze: più di 17 miliardi da FSE+ per colmare divario territoriale

Veneto e Friuli-Venezia Giulia guidano la classifica delle regioni più dinamiche.
FondItalia in controtendenza: il Sud traina con 1,3 milioni di euro di investimenti.

Il quinquennio 2018-2022 ha registrato investimenti regionali pari a 508 milioni di euro nella formazione continua dei lavoratori in Italia, con una media annua di 127 milioni erogati attraverso 132 avvisi regionali. Dai dati contenuti nel “Rapporto Inapp 2023 – Lavoro, formazione, welfare: un percorso di crescita accidentato” emerge, tuttavia, un significativo squilibrio territoriale che rischia di compromettere lo sviluppo omogeneo delle competenze nel Paese. Secondo i dati Unioncamere – ANPAL del 2022, le imprese che hanno realizzato attività formative rivolte ai propri dipendenti sono situate in prevalenza nel Nord Italia, soprattutto in Veneto e Friuli-Venezia Giulia (dove il 28,4% ha svolto attività formative), seguite dal Trentino-Alto Adige (27,2%). Per contro, le regioni meridionali, nonostante il maggiore fabbisogno occupazionale, hanno registrato tassi di partecipazione aziendale alla formazione significativamente inferiori.

La nuova programmazione del Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+), principale strumento dell’Unione Europea per gli investimenti sulle persone, rappresenta la leva strategica per il futuro della formazione professionale. Con una dotazione complessiva di 99 miliardi di euro per il periodo 2021-2027, di cui 17,3 miliardi destinati all’Italia, il programma punta a sostenere l’occupabilità, l’inclusione sociale e l’istruzione di qualità. FSE+ 2021-2027 punta, pertanto, a correggere questi squilibri geografici attraverso una strategia articolata che prevede 17 Programmi Regionali, quattro Programmi Plurifondo specifici per le regioni del Sud e cinque Programmi Nazionali per supportare le aree più bisognose.

Mentre il divario territoriale nella formazione continua si conferma una criticità nazionale, FondItalia– il Fondo Interprofessionale promosso da UGL e Federterziario – segna una significativa controtendenza, con le regioni del Sud protagoniste degli investimenti formativi. I dati in esito al primo Sportello a valere sull’Avviso FEMI 2025.01, che ha registrato l’approvazione di 120 progetti per un valore complessivo di oltre due milioni di euro e il coinvolgimento di 557 imprese, infatti, testimoniano un quadro articolato circa la distribuzione territoriale dei Progetti: se la Lombardia guida con 111 imprese beneficiarie e 893 destinatari, è significativa la performance di regioni del Sud come la Sardegna, con93 imprese dei settori dell’agricoltura, commercio e turismo, e la Puglia che, pur con 43 imprese, registra investimenti rilevanti in termini di monte ore formativo, particolarmente nel settore manifatturiero. L’investimento complessivo nelle regioni meridionali (Abruzzo, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna) ammonta a oltre 1,3 milioni di eurouna cifra più che doppia rispetto ai quasi 500mila euro destinati alle regioni settentrionali (Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna). Anche sul fronte delle aziende beneficiarie il Sud dimostra una netta preponderanza rispetto al Nord del Paese con 222 imprese che hanno aderito a un progetto di formazione (contro le 176 del Nord Italia); più o meno lo stesso il numero di destinatari (1715 al Sud e 1907 al Nord), ma con una differenza significativa nell’intensità della formazione: più di 70mila ore di formazione nelle regioni del Sud, quasi il doppio rispetto alle 31mila ore nel Nord. Particolarmente significativo, per concludere, il ruolo delle microimprese, che rappresentano il segmento più attivo tra le beneficiarie: hanno ottenuto finanziamenti 330 imprese con meno di 10 dipendenti (che rappresentano circa il 60% delle imprese coinvolte in attività formative approvate a chiusura del primo Sportello del consueto Avviso annuale FondItalia. Un dato che evidenzia l’efficacia di FondItalia nel raggiungere e sostenere proprio quelle realtà che tradizionalmente faticano ad accedere alle risorse per la formazione.

I dati del primo Sportello a valere sull’Avviso FEMI 2025.01 dimostrano che il Sud sta rispondendo con dinamismo alle opportunità formative –commenta Egidio Sangue, direttore del Fondo-. Le piccole realtà imprenditoriali meridionali mostrano una crescente consapevolezza dell’importanza della formazione finanziata, contraddicendo il tradizionale gap Nord-Sud. L’esperienza di FondItalia dimostra che è possibile invertire questa tendenza –conclude Sangue-. Le microimprese del Sud che hanno avuto accesso alle risorse per la formazione grazie agli strumenti messi a punto da FondItalia mostrano tassi di partecipazione e risultati che contraddicono il tradizionale divario Nord-Sud in tema di formazione continua in impresa. Questi dati possono fornire indicazioni preziose sia per le Regioni italiane in un’ottica di implementazione dei nuovi programmi FSE+ destinati alla formazione dei lavoratori sia per le istituzioni in generale, augurandoci un sempre maggior coinvolgimento dei Fondi nell’ambito delle politiche attive per il lavoro“.

FondItalia: Stanziati 8 milioni per formazione lavoratori e spendibilità competenze maturate

Aperto il nuovo Avviso FEMI e partecipazione al Fondo Nuove Competenze – 3° edizione.
Nel 2024, circa 900 i Progetti approvati per oltre 800mila ore di formazione.

Sono stati circa 42mila i lavoratori che hanno beneficiato, nel corso di quest’anno, di percorsi formativi per migliorare le proprie competenze, per un totale di oltre 3.200 imprese coinvolte. Questi i numeri 2024 dell’attività di FondItalia, Fondo Interprofessionale per la formazione continua che, per il 2025, ha già messo a disposizione otto milioni di euro (con l’impegno, come di consueto, di deliberare incrementi periodici delle risorse sulla base dei trasferimenti INPS che si renderanno disponibili nel corso dell’anno) per progetti di formazione legati soprattutto alle tematiche “green” e “tecnologiche”, che, secondo i dati dell’analisi annuale di Excelsior-Unioncamere “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia”, dovranno avere i quasi 4 milioni i lavoratori che serviranno alle imprese -pubbliche e private- entro il 2028.

«I Fondi interprofessionali lo ripetono ormai da anni –sottolinea Francesco Franco, presidente di FondItalia-: la formazione costante e di qualità dei lavoratori in impresa va considerato uno strumento improrogabile per il sistema economico del Paese. La necessità urgente è quella di aumentare le risorse economiche a disposizione per la formazione, così da consentire la realizzazione di percorsi altamente qualificati per imprese e lavoratori e la messa in trasparenza delle competenze maturate, così da facilitare l’incontro domanda-offerta». A dicembre 2024, FondItalia ha approvato poco meno di 16 milioni di euro che hanno permesso di finanziare circa 900 Progetti formativi rivolti a 42mila lavoratori di 3.200 imprese aderenti, per un totale di 872mila ore di formazione.

Per il 2025, con la pubblicazione dell’Avviso FEMI 2025.01 per il finanziamento di attività di formazione continua a favore delle Imprese aderenti al Fondo e ai Conti di Rete, FondItalia ha incrementato la dotazione economica iniziale a otto milioni di euro (+1 milione di euro rispetto al I Sportello dell’Avviso FEMI 2024.01). L’Avviso, con procedura a Sportello, interviene su alcune tematiche specifiche, quali: aggiornamento e mantenimento delle competenze; adozione di nuovi modelli di gestione aziendale (risorse umane, qualità, tecniche di produzione) ed amministrazione, sviluppo delle abilità personali, introduzione di elementi di innovazione tecnologica e digitale, incremento della conoscenza del contesto lavorativo e delle competenze linguistiche, supporto all’internazionalizzazione e green economy.

Quattro gli assi formativi: Progetti formativi aziendali, in linea con le esigenze espresse da una sola impresa; Progetti formativi interaziendali, ossia un progetto formativo in linea con le esigenze formative espresse da più imprese, e Progetti formativi individuali finanziabili mediante voucher, ossia la partecipazione a percorsi a scelta individuale di alta formazione o specialistica, erogata da specifici Enti erogatori in linea con le esigenze espresse da una o più imprese. Previsto anche il quarto asse – Asse FNC – per il finanziamento di Progetti formativi che intenderanno avvalersi dell’intervento del Fondo Nuove Competenze – Competenze per le Innovazioni, lo strumento di politica attiva giunto al suo terzo anno di vita, finanziato con 730 milioni di euro dal PN Giovani, Donne e Lavoro (FSE+ 2021/2027) che, in questa edizione, si concentra su transizione digitale, sostenibilità ed economia circolare, green e welfare aziendale, offrendo finanziamenti per adattare le competenze dei lavoratori alle nuove sfide produttive. Il Fondo Nuove Competenze rimborsa il costo delle ore di lavoro destinate alla frequenza di percorsi formativi (costo orario finanziato per un indicativo 60% della quota retributiva e per il 100% della quota contributiva) in aziende disponibili a stipulare un accordo sindacale che preveda una rimodulazione dell’orario di lavoro dei dipendenti, destinando una parte delle ore alla formazione, mentre FondItalia concorrerà -per tutte le imprese aderenti al Fondo- all’accesso alla misura, al finanziamento dell’intervento formativo e all’attestazione delle competenze acquisite mediante la formazione.

Come nel precedente Avviso, anche nell’Avviso FEMI 2025.01 è riconosciuta la premialità (anche economica) prevista dal Fondo per tutte le imprese beneficiarie di Progetto che vorranno avvalersi dell’applicazione C+, lo strumento sviluppato, su commissione di FondItalia, in coerenza con le indicazioni contenute nel DL 13/2013 e DM del 5 gennaio 2021 ed in continuo aggiornamento, che utilizza l’architettura ed i descrittori dell’Atlante del Lavoro e delle Qualificazioni per la messa in trasparenza, l’attestazione e la validazione delle competenze in possesso del lavoratore prima e dopo la partecipazione al corso di formazione frequentato, consentendo – di fatto – comparazioni esplicative anche in merito all’efficacia della formazione svolta.

«Anche per il 2025 abbiamo previsto la pubblicazione di un unico Avviso FEMI, articolato in sei Sportelli per consentire la programmazione a lungo termine delle attività formative spiega Egidio Sangue, direttore di FondItalia- e finalizzato a promuovere la crescita e la qualificazione professionale dei lavoratori a supporto dello sviluppo e dell’innovazione delle aziende italiane, con il fondamentale ausilio del Fondo Nuove Competenze alla sua terza edizione, un vitale investimento per l’innalzamento delle competenze dei lavoratori e la crescita del nostro tessuto produttivo».