IA, D’Angelo: giusto darsi regole, ore sostenere sempre più le aziende

Il presidente ANSI: l’approvazione alla Camera dà sostanza alla priorità di predisporre strumenti ad hoc per il settore; costruita la cornice è necessario supportare le aziende che investono in IA.

In vista del via libero definitivo, l’approvazione alla Camera dei deputati del disegno di legge sull’Intelligenza Artificiale dà sostanza alla priorità di predisporre strumenti normativi ad hoc per il settore. Costruita questa cornice, è essenziale ora sostenere sempre più le aziende che investono sull’IA, anche nella logistica”. Così Andrea D’Angelo, presidente dell’associazione datoriale ANSI – Logistica integrata.

Nel rapporto della Commissione europea sullo stato del decennio digitale 2025 – continua D’Angelo – si legge che da qui al 2030 soltanto il 60% delle imprese italiane si sarà dotato di sistemi avanzati di Intelligenza Artificiale, con una media europea che invece si attesta sul 75%. Un dato che si può mettere in relazione anche a quanto previsto dall’Istituto per la Competitività (I-Com) e da TeamSystem sul potenziale di cui si sta parlando: con l’IA, sempre con l’orizzonte del 2030, il 60% delle imprese italiane che contano più di dieci addetti genererà ricavi aggiuntivi di circa 1.300 miliardi di euro, raddoppiando quindi la crescita di fatturato media degli ultimi cinque anni”.

La strada dunque è tracciata e, oggi più che mai, emerge l’esigenza di supportare le imprese che stanno puntando su questi sistemi, all’insegna dell’innovazione, della competitività e della modernizzazione. Nel nostro campo, come Ansi continuiamo a sostenere poi l’importanza di adottare strumenti verticali creati su misura per la logistica, nutriti esclusivamente con i dati provenienti da tutto il comparto e in grado di fornire soluzioni all’intera filiera”, conclude.

Cybersicurezza, D’Angelo: solo se integrata in ogni azienda avremo cambio paradigma

Il presidente Ansi: ogni giorno che passa ci mostra come un cambio di paradigma sulla cybersicurezza sia sempre più urgente.

Ogni giorno che passa ci mostra come un cambio di paradigma sulla cybersicurezza sia sempre più urgente. I dati parlano chiaro: dal Cyber Security Report 2025, curato da TIM e Cyber Security Foundation, emerge che nel 2024 gli attacchi DDoS – ossia quelli che mettono fuori gioco siti web e risorse online ingolfandoli di traffico nocivo – hanno registrato un aumento del 36% rispetto all’anno precedente, con una media di circa 20 episodi quotidiani. Al tempo stesso è già noto che, secondo il Rapporto Cyber Index PMI 2024 di Confindustria e Generali, soltanto il 15% delle PMI italiane ha efficacemente adottato mezzi e strategie per contrastare questi pericoli”.

Così Andrea D’Angelo, presidente dell’associazione datoriale ANSI – Logistica integrata.

Come Ansi – prosegue D’Angelocrediamo fermamente che un nuovo approccio sul tema debba concretizzarsi in tre passaggi: consapevolezza, formazione e competenza. Non si deve fare ricorso a figure qualificate quando il problema si è ormai verificato, perché molte volte potrebbe essere troppo tardi, bisogna invece creare seri percorsi formativi dentro le singole realtà aziendali. Oggi è necessaria una differente spinta culturale, sulla base della quale la cybersecurity diventa elemento costitutivo, strutturale e irrinunciabile dell’azienda, al pari di tutti gli strumenti necessari ai processi produttivi. La forza e la competitività del Sistema Paese dipendono anche, e soprattutto, dalla difesa delle imprese e delle infrastrutture che ne formano l’ossatura”, conclude.

IA, D’Angelo: protagonista in logistica, ma fattore umano resti centrale

Il presidente ANSI: Per noi è essenziale che non venga meno la centralità delle persone e dei lavoratori nella relazione con l’IA.

Anche nella logistica l’Intelligenza Artificiale è sempre più protagonista, ma c’è ancora tanto da fare. Colpiscono, ad esempio, i dati contenuti in una recente ricerca dell’Università Liuc, secondo cui tra le aziende del settore una su cinque impiega già soluzioni IA per la pianificazione della supply chain e dei flussi. In generale, per l’Osservatorio Look4ward di Luiss-Intesa, nel 18,6% dei casi le imprese italiane hanno già messo a punto soluzioni di Intelligenza Artificiale e quasi una su due inizia a ravvisare un potenziamento dell’efficienza operativa. Tuttavia, uno degli ultimi studi Ibm mette in guardia su alcune delle criticità principali, come l’orizzonte frammentato della tecnologia a causa della grande velocità con cui si sta investendo, oltre alla mancanza di competenze e conoscenze nel personale”. Così il presidente dell’associazione datoriale Ansi Logistica integrata Andrea D’Angelo.

Per noi – continua D’Angeloè essenziale che non venga meno la centralità delle persone e dei lavoratori nella relazione con l’IA. A questo proposito, l’Osservatorio Hr Innovation Practice del PoliMi fa notare che allo stato attuale l’uso dell’Intelligenza Artificiale nelle aziende ‘alleggerisce’ già di circa mezz’ora al giorno in media le attività dei lavoratori. E questo è solo uno degli aspetti che vengono in luce. Se lo scopo, infatti, è ottimizzare i percorsi e migliorare la produttività, occorre anche incrementare l’efficienza del sistema a tutto tondo, quindi anche in termini di sostenibilità ambientale e sociale. La centralità del fattore umano deve rimanere la bussola, soprattutto su formazione e sicurezza informatica: è puntando su questi valori che si può riuscire a ridimensionare l’impatto socioeconomico delle criticità”, conclude.

DL Infrastrutture, D’Angelo: misure per logistica segno di ascolto comparto

Il presidente ANSI: si evidenzia centralità dei settori nello scenario nazionale. DL che guarda a lungo termine.

Le misure e le risorse previste dal decreto Infrastrutture e destinate a logistica ed autotrasporti evidenziano ancora una volta la centralità di questi settori nello scenario nazionale”. Così il presidente dell’associazione datoriale AnsiLogistica integrata Andrea D’Angelo a proposito dell’ultimo provvedimento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. 

Nel testo – prosegue D’Angelonon mancano spinta innovativa, visione a lungo termine e attenzione a transizione e sostenibilità. Lo dimostrano, ad esempio, la nuova disciplina dei tempi di attesa per le operazioni di carico e scarico merci, quella relativa ai tempi di pagamento e i fondi per l’ammodernamento della flotta del parco veicolare del settore dell’autotrasporto, pari a 6 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026: tutti interventi che testimoniano una interlocuzione sempre aperta con gli attori del comparto. Tra questi, anche Ansi è ogni giorno in prima linea su innovazione, sviluppo tecnologico e professionalizzazione del personale”, conclude.

Cybersicurezza, D’Angelo (ANSI): +15% investimenti dato positivo, ma bisogna rivoluzionare prospettiva

Tema sempre più centrale.
Anche gli attacchi informatici gravi sono cresciuti del 15%.

Il tema della cybersecurity, anche in Italia, diventa ogni giorno più centrale e la necessità di moltiplicare risorse ed interventi per rafforzare la sicurezza delle nostre reti ha la massima urgenza”.

Così Andrea D’Angelo, presidente dell’associazione datoriale Ansi – Logistica integrata. “Stando ad alcuni tra gli ultimi dati a disposizione – prosegue D’Angelola portata della questione si può inquadrare attraverso due importanti rilevazioni. Secondo l’Osservatorio Cybersecurity & Data Protection del Politecnico di Milano, nel nostro Paese gli investimenti in questo settore hanno visto un aumento del 15% nel corso del 2024, attestandosi sui 2,48 miliardi di euro. A fronte di ciò, però, il rapporto Clusit 2025 rileva che, sempre nel 2024, gli attacchi informatici gravi in Italia sono cresciuti del 15%”. 

Senza dubbio – commenta il presidente di Ansioggi l’argomento è stabilmente in cima all’agenda di imprese, organizzazioni ed Istituzioni. Ma non basta, sul tema della cybersicurezza non possiamo permetterci un ‘pareggio’. Quello che serve adesso non è un semplice aumento delle risorse, ma un cambio di prospettiva che faccia mutare, al tempo stesso, approccio e ordine di priorità. A questa impostazione bisogna poi aggiungere uno sforzo massiccio sulla formazione: a nostro avviso è proprio quest’ultimo fattore, ancor di più rispetto a quello economico, a fare veramente la differenza nella sicurezza informatica”, conclude.