Il Mondo di Ketty – Sei felice?

Tra sogni assoluti e attimi perfetti: una riflessione sulla felicità.

5:45. Un suono dolce ma insistente riesce a strapparmi dalle cullanti ali di Morfeo. Apro gli occhi e spengo la sveglia. Bevo—mai abbastanza, ma meglio di niente.

Inizia la mia routine quotidiana: prendo da dove l’avevo appoggiato ieri sera ciò che sarà il mio outfit di oggi e, lentamente e pigramente, mi avvio verso il bagno. Nel tragitto, la mia cagnolina continua a saltarmi addosso; rischio di pestarle una zampa—il suo affettuoso buongiorno. Poi incontro le braccia di mio marito, già sveglio da almeno quindici minuti prima di me. Appoggio il mio viso assonnato, ancora incorniciato dai riccioli scomposti della notte appena trascorsa, sul suo torace ampio e accogliente. E quello è il suo di buongiorno.

La doccia e il telo caldo appoggiato al termo. Il bagnoschiuma profumatissimo abbinato all’eau de toilette sul comò (che, magicamente, appena ti tamponi la pelle fuori dalla doccia—puff! Evaporato). La skincare, il dentifricio, le lenti a contatto (altrimenti, chi vede cosa?), il make-up, il refresh per i miei capelli (in vecchiaia sono diventati ricci, come se fosse una grazia concessa a un condannato al patibolo).

Tutto questo, e molto altro, mi attende prima che io possa mettere il naso fuori casa per correre al lavoro.

Già, il lavoro. Quello che, da fine 2020, fa parte della mia routine. Mi fiondo in stazione, salgo sul treno delle 7:17. Arriverò in ritardo. Anche questa è routine.
In quell’ora che mi separa dal timbro del cartellino, cuffie nelle orecchie e musica da canticchiare, oppure sintonizzata su RDS, a sorridere da sola. Tanto, sempre sola sei, anche dentro a un treno strapieno nell’ora di punta. Mi aiuta la radio, mi aiutano le canzoni, mi aiutano i podcast.

Oggi mi sento bene, mi sento viva. Non come ieri. Ieri non era un buon giorno.
Oggi è primavera.

Tesso la vita per sette ore e spiccioli, riapro la porta di casa che manca poco alle 17.
Sono sveglia da dodici ore e la mia giornata volge al termine. Per poi ricominciare.

Quindi, per tornare alla domanda che stamattina, presto—prima delle 7 (ma non ha dormito, per venire da me a pormela?)—si è insinuata nella mia mente, prepotente, insolente, tagliente, sfacciata: sei felice?

FELICITÀ

Io ho due modi di vedere la felicità.

La prima è una felicità relativa, la più gestibile dal punto di vista emozionale, quella che si nasconde nelle piccole cose.
La trovi dietro l’angolo, dentro un sorriso sconosciuto, un buongiorno squillante, un messaggio inaspettato, un complimento sincero, il raggiungimento di un piccolo obiettivo, il resistere a un dolce.
La trovo nelle chiamate dei miei figli, nel naso umido del mio cane che si struscia sul dorso della mia mano.
La trovo dentro un “stai bene con questo taglio di capelli”, un “mi è piaciuto quello che hai scritto”, un “meno male che ci sei”, un “ti ci devo portare” o un “mi accompagni”.
La trovo nei colori di un’alba che profuma di salsedine, in un languido tramonto confortato da un caldo abbraccio.

Poi c’è la felicità assoluta.
Questa felicità io, in realtà, non so cosa sia.

Penso che sia più un’idea enfatizzata che una reale e tangibile sensazione.
Oppure ricerchiamo tanto questa felicità assoluta che non ci accorgiamo di avere già dentro di noi quella relativa. E, di conseguenza, non ci sentiamo appagati.

La mia conclusione? Nessuna. Solo Carpe Diem.
Perché solo se si ha il coraggio si può rischiare di essere felici.
Al limite, hai solo fatto esperienza.

Avatar di Sconosciuto

Autore: Ketty Zambuto

Nata ad Agrigento il 2 ottobre 1968, ha vissuto nella sua città d'origine fino all'ottobre del 2020, quando una nuova opportunità lavorativa l'ha portata a Milano, città che ha imparato a conoscere e amare. Attualmente lavora come personale ATA in una scuola milanese. Nel corso della sua carriera, ha accumulato una vasta gamma di esperienze professionali: ha iniziato come centralinista per un'impresa edile nel 1991, ha lavorato come contabile nella ditta di trasporti del padre fino al 1993 e, nello stesso anno, si è sposata e ha gestito con il marito un'attività di assistenza e vendita di macchine per ufficio e commercio. Durante le stagioni estive, ha collaborato anche nella cucina di ristoranti. La passione per la scrittura l'ha accompagnata da sempre. Ha esordito con un racconto per il libro saggio "Da un'avversità nasce un'opportunità" (Biblios Edizioni). Successivamente, ha pubblicato autonomamente "Puro Amore" nel 2023, una storia di vita vera, e "Diario di una musa" nel 2025, un'autobiografia che narra la nascita di un amore.

2 pensieri riguardo “Il Mondo di Ketty – Sei felice?”

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.