Zona euro: crolla la produzione industriale

Produzione industriale -4,1% su base mensile e beni strumentali -15,4%.
Irlanda in particolare sofferenza: -26,3%.

La produzione industriale della zona euro è diminuita molto più del previsto a marzo a causa del crollo della produzione di beni strumentali, anche se la forte riduzione sembra derivare dai dati dell’Irlanda, spesso volatili.

Eurostat ha comunicato che la produzione industriale nei 20 Paesi della zona euro è scesa del 4,1% a marzo su base mensile, con un calo dell’1,4% su base annua.

Gli economisti intervistati da Reuters, fonte della notizia, avevano stimato una contrazione mensile del 2,5% e un aumento dello 0,9% anno su anno.

La produzione industriale in Irlanda è scesa del 26,3% nel mese e del 26,1% rispetto all’anno scorso.

Eurostat ha rilevato che l’Ufficio centrale di statistica irlandese sta rivedendo la metodologia per calcolare la destagionalizzazione della produzione industriale.

La produzione di beni strumentali, come impianti e attrezzature utilizzati per fabbricare prodotti e fornire servizi, è scesa del 15,4% nel mese, secondo i dati Eurostat, mentre su base annua il calo è stato del 2,1%.

Tutte le altre componenti della produzione industriale sono diminuite, ad eccezione di quella dei beni di consumo durevoli, che è salita del 2,8% nel mese, anche se è scesa dello 0,8% rispetto a un anno prima.

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Autore: Francesco Puppato

Vive in Polonia dove ricopre il ruolo di Lead Finance Controlling per una multinazionale del tabacco; precedentemente è stato Senior Controller, Supervisore del reparto logistico e BMW Task Force Manager per una holding italiana operante nel settore dell'automotive e prima ancora responsabile del Controllo di Gestione per gli stabilimenti polacchi di una holding italiana del settore del bianco, partendo dal dipartimento finanziario di una multinazioanle italiana attiva nel settore dei motori elettrici. Laureato in "Economia Aziendale" con indirizzo in "Management ed Organizzazione", parla quattro lingue (italiano, inglese, polacco e francese) ed ha poi conseguito 12 Master e 6 certificazioni. Dal 2015 al 2020 ha curato la rubrica "About economy and Social Equity"  per la rivista "Economia - ecaroundworld", dal 2017 al 2019 ha collaborato con "Wall Street Italia", nel 2019 con "Economista.info" mentre dal 2020 collabora con "Wall Street Cina", "Gazzetta Italia" e "Polonia Oggi", dal 2021 con "RisorseUmane-HR". Founder di "General Magazine".

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