10.000 posti di lavoro tagliati.
Meta ha avviato il secondo round di 10mila licenziamenti annunciato a marzo partendo dai lavoratori addetti ai ruoli tecnici.
Nello specifico, come riporta Milano Finanza, i dipendenti delle aree di ingegneria del software, programmazione grafica ed esperienza con gli utenti hanno rivelato su LinkedIn di aver perso il posto di lavoro.
Tra i licenziati ci sarebbero anche i componenti del team prodotti, i dipendenti che si occupano dei giochi, dell’area legale e delle risorse umane, a cui si aggiungono gli impiegati nei ruoli legati alla finanza.
A Wall Street il titolo di Meta è in perdita: il 19 aprile scambia a 215,76 dollari (-1%).
Dopo il crollo delle entrate pubblicitarie nel 2022 e il prezzo delle azioni in caduta libera, la holding di Facebook, Instagram e WhatsApp aveva già annunciato un primo round di licenziamenti a novembre, che aveva riguardato 11mila lavoratori.
A marzo è arrivato un ulteriore piano da 10mila tagli, con conseguenti costi di ristrutturazione compresi tra i 3 e i 5 miliardi di dollari.
D’altronde il ceo Mark Zuckerberg aveva definito il 2023 “l’anno dell’efficienza”, con Wall Street che aveva applaudito il progetto di ridimensionamento.
Le azioni Meta sono salite dell’81% nel 2023 dopo aver perso circa i due terzi del loro valore nel 2022.
I ricavi sono diminuiti per tre trimestri consecutivi e gli analisti prevedono un nuovo calo delle vendite trimestrali nel primo trimestre del 2023.