Manhattan, via al Climate Clock: meno di 8 anni al collasso della Terra

Ad Union Square è iniziato il countdown verso il punto di non ritorno.
Il primo gennaio del 2028 la data del giorno cruciale.

A Manhattan, precisamente a Union Square, è partito il conto alla rovescia verso il collasso della Terra.

Inaugurato nell’ambito della Climate Week, quello che prende il nome “Climate Clock” serve ad indicare il giorno in cui, se il livello di inquinamento continuerà ai ritmi attuali, la Terra arriverà ad un punto di non ritorno.

Il tempo rimanente segnato dall’orologio è di meno di 8 anni, per la precisione poco più di 7 anni e 100 giorni, e vede la sua scadenza il primo gennaio del 2028. Gli studi sono stati condotti dall’Onu a riguardo dei cambiamenti climatici.

Sul sito del Climate Clock si può leggere quanto di seguito:

L’umanità ha il potere di aggiungere tempo all’orologio ma solo se lavoriamo collettivamente e misuriamo i nostri progressi rispetto ad obiettivi definiti.”

Con l’Accordo di Parigi tutto il mondo si è impegnato ad impedire che la temperatura media globale superi le soglie di 1,5-2°C sopra le medie preindustriali, così da evitare le conseguenze catastrofiche che un tale aumento potrebbe comportare.

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Autore: Francesco Puppato

Vive in Polonia dove ricopre il ruolo di Lead Finance Controlling per una multinazionale del tabacco; precedentemente è stato Senior Controller, Supervisore del reparto logistico e BMW Task Force Manager per una holding italiana operante nel settore dell'automotive e prima ancora responsabile del Controllo di Gestione per gli stabilimenti polacchi di una holding italiana del settore del bianco, partendo dal dipartimento finanziario di una multinazioanle italiana attiva nel settore dei motori elettrici. Laureato in "Economia Aziendale" con indirizzo in "Management ed Organizzazione", parla quattro lingue (italiano, inglese, polacco e francese) ed ha poi conseguito 12 Master e 6 certificazioni. Dal 2015 al 2020 ha curato la rubrica "About economy and Social Equity"  per la rivista "Economia - ecaroundworld", dal 2017 al 2019 ha collaborato con "Wall Street Italia", nel 2019 con "Economista.info" mentre dal 2020 collabora con "Wall Street Cina", "Gazzetta Italia" e "Polonia Oggi", dal 2021 con "RisorseUmane-HR". Founder di "General Magazine".

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