La crisi non risparmia Disney: previsti almeno 28.000 licenziamenti

Perdite per 4,5 miliardi di dollari in sei mesi ed azioni in calo.
I 43.000 licenziamenti di aprile potrebbero non essere solo temporanei.

Il Covid-19 non risparmia nessuno.

Dopo il recente fallimento di Rifle, storico marchio di jeans Made in italy (approfondimento al link), ora la Disney ad annunciare ingenti licenziamenti.

Stando a quanto riporta “Euronews”, infatti, ci sarebbero 28.000 licenziamenti previsti nella divisione dei parchi-gioco a Disneyland in California e DisneyWorld in Florida.

I primi 6.000 licenziamenti avverranno dai primi di dicembre e potrebbero aumentare man mano che la società negozierà i termini con i sindacati.

Ad aprile la Disney aveva annunciato il licenziamento temporaneo dei 43.000 dipendenti dei parchi dichiarando di voler procedere alla loro riassunzione una volta finita l’emergenza dovuta al coronavirus; questo aveva rassicurato, almeno in parte, i dipendenti, che contavano di mantenere l’anzianità di servizio e lo stipendio una volta si fosse tornati alla normalità.

Le perdite registrate dalla società, però, potrebbero complicare le cose per più della metà dei lavoratori: Disney ha infatti visto il proprio fatturato calare pari a 1 miliardo di dollari nel secondo trimestre ed a 3,5 miliardi di dollari nel terzo trimestre con le azioni in continuo calo.

Ad aver impattato non è solo la chiusura dei parchi-gioco ma anche tutto l’indotto che questi portavano, come ad esempio l’annullamento di tutte le prenotazioni negli hotel e nelle navi da crociera.

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Autore: Francesco Puppato

Vive in Polonia dove ricopre il ruolo di Lead Finance Controlling per una multinazionale del tabacco; precedentemente è stato Senior Controller, Supervisore del reparto logistico e BMW Task Force Manager per una holding italiana operante nel settore dell'automotive e prima ancora responsabile del Controllo di Gestione per gli stabilimenti polacchi di una holding italiana del settore del bianco, partendo dal dipartimento finanziario di una multinazioanle italiana attiva nel settore dei motori elettrici. Laureato in "Economia Aziendale" con indirizzo in "Management ed Organizzazione", parla quattro lingue (italiano, inglese, polacco e francese) ed ha poi conseguito 12 Master e 6 certificazioni. Dal 2015 al 2020 ha curato la rubrica "About economy and Social Equity"  per la rivista "Economia - ecaroundworld", dal 2017 al 2019 ha collaborato con "Wall Street Italia", nel 2019 con "Economista.info" mentre dal 2020 collabora con "Wall Street Cina", "Gazzetta Italia" e "Polonia Oggi", dal 2021 con "RisorseUmane-HR". Founder di "General Magazine".

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