La Lettonia esce dalla Convenzione di Istanbul sulla violenza contro le donne

Lo stesso Parlamento aveva ratificato la Convenzione nel novembre 2024.
Le motivazioni: promuove l’ideologia di genere, incoraggia la sperimentazione sessuale e danneggia i bambini.

Dopo una sessione di 13 ore di acceso dibattito, il Parlamento lettone ha deciso giovedì di ritirarsi dalla Convenzione di Istanbul, il trattato pensato per aiutare le donne vittime di violenza.

Il sì di giovedì, se ratificato dal presidente Edgars Rinkevics, farebbe della Lettonia il primo Stato membro dell’Ue a rinunciare alla Convenzione di Istanbul, che lo stesso parlamento aveva ratificato nel novembre 2024.

Entrato in vigore l’anno scorso, il trattato del Consiglio d’Europa ha lo scopo di standardizzare il sostegno alle donne vittime di violenza, compresi gli abusi domestici.

Tuttavia, come riporta Euronews, gruppi e partiti politici ultraconservatori in tutta Europa hanno criticato il trattato, sostenendo che promuove “l’ideologia di genere“, incoraggia la sperimentazione sessuale e danneggia i bambini.

Violenza donne, Univendita-Confcommercio: lavoro rosa cruciale per nostro comparto

Sinatra: “Possiamo dire che la vendita diretta è donna. Molte nostre aziende associate attuano campagne contro gli abusi”.

Contrastiamo con convinzione ogni forma di violenza e discriminazione nei confronti delle donne. Nel settore della vendita diretta il lavoro al femminile rappresenta circa il 90% degli occupati e senza l’impegno, le competenze, la flessibilità, la creatività e la capacità relazionale delle nostre incaricate semplicemente le attività che svolgiamo non esisterebbero. Senza dimenticare il decisivo apporto che arriva anche dalle manager e imprenditrici in seno al comparto”.

Lo dice Ciro Sinatra, presidente Univendita, la maggiore associazione della vendita diretta, aderente a Confcommercio, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Molte delle nostre aziende associate attuano specifiche campagne contro gli abusi di genere – aggiunge Sinatra – e la vendita diretta rappresenta un’occasione di crescita personale e professionale per tante lavoratrici, il cui valore aggiunto è ingrediente decisivo per la clientela”. 

Possiamo dire che la vendita diretta è donna – conclude il presidente Univendita – e valorizzare il lavoro in rosa è da sempre un fattore chiave del successo nel nostro settore”.