Italia: un disoccupato su due rifiuta il lavoro per la retribuzione troppo bassa

Un giovane su tre vuole cambiare lavoro.
In calo il tasso di disoccupazione giovanile.

In Italia, è lo stipendio il motivo principale per il quale i giovani fra i 18 ed i 34 anni rifiutano un lavoro, o per il quale, se già impiegati, si guardano intorno alla ricerca di un nuovo impiego.

Come riporta Il Sole 24 Ore, per i più giovani (tra i 18 ed i 24 ani) lo smart working e la flessibilità sembrano avere un’importanza maggiore rispetto a coloro che hanno tra i 24 ed i 34 anni.

Infine, circa la metà degli intervistati sarebbe disponibile a spostarsi lontano dalla propria residenza per lavoro.

Il tasso di disoccupazione fra i 15 ed i 29 anni è passato dal 22,3% al 16,7% del 2023, con un ulteriore miglioramento nel primo semestre del 2024 dove è sceso al 15,4%.

Anche i cosiddetti Need, ovvero i giovani che non studiano e non lavorano, sono scesi: da 1,9 milioni del 2019 siamo passati a 1.3 milioni del primo semestre del 2024.

Venendo alla retribuzione, invece, il 71% degli intervistati dichiara di avere un guadagno netto mensile fino a 1.500 euro.

il 34% degli intervistati dice che sta cercando di cambiare lavoro o società e, in questa platea, il 50% spiega che il desiderio di cambiare è legato alla paga sotto le proprie aspettative.

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Autore: Francesco Puppato

Vive in Polonia dove ricopre il ruolo di Lead Finance Controlling per una multinazionale del tabacco; precedentemente è stato Senior Controller, Supervisore del reparto logistico e BMW Task Force Manager per una holding italiana operante nel settore dell'automotive e prima ancora responsabile del Controllo di Gestione per gli stabilimenti polacchi di una holding italiana del settore del bianco, partendo dal dipartimento finanziario di una multinazioanle italiana attiva nel settore dei motori elettrici. Laureato in "Economia Aziendale" con indirizzo in "Management ed Organizzazione", parla quattro lingue (italiano, inglese, polacco e francese) ed ha poi conseguito 12 Master e 6 certificazioni. Dal 2015 al 2020 ha curato la rubrica "About economy and Social Equity"  per la rivista "Economia - ecaroundworld", dal 2017 al 2019 ha collaborato con "Wall Street Italia", nel 2019 con "Economista.info" mentre dal 2020 collabora con "Wall Street Cina", "Gazzetta Italia" e "Polonia Oggi", dal 2021 con "RisorseUmane-HR". Founder di "General Magazine".

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