Fuga dei cervelli: l’Italia ne disincentiva il ritorno

Detassazione dimezzata e valida solo per docenti e ricercatori.
Italia non interessata a riportare in patria i cervelli espatriati.

Cambiano le regole per i lavoratori che vogliono tornare in Italia dall’estero, gli impatriati, ed il regime di tassazione agevolata temporaneo che è riconosciuto ai lavoratori che trasferiscono la residenza in Italia.

Dall’anno prossimo, secondo quanto si legge sul “decreto Anticipi” poi ripreso da La Stampa, spariranno le attuali agevolazioni e si passerà ad un nuovo regime di favore, con una stretta però sui requisiti d’accesso.

Si tratta di una detassazione del 50%, entro un limite di reddito complessivo di 600 mila euro, riservata ai ricercatori e ai docenti che trasferiranno la loro residenza fiscale in Italia dal 2024.

Sono immediatamente partite le polemiche. Sul “Gruppo Controesodo” di Facebook, ad esempio, scrivono quanto di seguito:

Il regime impatriati verrà abrogato e sostituito da un regime depotenziato che sarà di portata inferiore sia nella percentuale (50% contro il 70-90%), che nella durata (5 anni anziché 10), non prevederà un’estensione della durata legata a casa e figli (radicamento) ed è notevolmente più stringente in termini di requisiti per l’accesso (alta qualificazione non meglio specificata)”.

Non solo: “obbliga a una permanenza pari alla durata del regime, pena la decadenza totale con richiesta di restituzione di tutti gli importi più interessi e sanzioni”. Da qui la deduzione che i potenziali beneficiari saranno pochissimi.

Poi si continua:

Lo riteniamo un enorme autogol per il Paese, una iniziativa che manda in fumo anni di durissimo lavoro da parte del nostro gruppo, riuscendo addirittura a peggiorare la prima versione della normativa che si era rivelata totalmente inefficace. Proprio ora che i dati ministeriali avevano iniziato a mostrare un forte aumento dei rientri! Non riusciamo a comprendere come un governo che fa della natalità un cavallo di battaglia vada ad abrogare le norme sul radicamento legate alla presenza dei figli. Non riusciamo altresì a comprendere perché le agevolazioni maggiorate previste per il Mezzogiorno vengano cestinate”.

L’Italia, dunque, non pare molto interessata a riportare in patria i propri cervelli, dato che praticamente va a togliere i benefici per i potenziali rimpatri.

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Autore: Francesco Puppato

Vive in Polonia dove ricopre il ruolo di Lead Finance Controlling per una multinazionale del tabacco; precedentemente è stato Senior Controller, Supervisore del reparto logistico e BMW Task Force Manager per una holding italiana operante nel settore dell'automotive e prima ancora responsabile del Controllo di Gestione per gli stabilimenti polacchi di una holding italiana del settore del bianco, partendo dal dipartimento finanziario di una multinazioanle italiana attiva nel settore dei motori elettrici. Laureato in "Economia Aziendale" con indirizzo in "Management ed Organizzazione", parla quattro lingue (italiano, inglese, polacco e francese) ed ha poi conseguito 12 Master e 6 certificazioni. Dal 2015 al 2020 ha curato la rubrica "About economy and Social Equity"  per la rivista "Economia - ecaroundworld", dal 2017 al 2019 ha collaborato con "Wall Street Italia", nel 2019 con "Economista.info" mentre dal 2020 collabora con "Wall Street Cina", "Gazzetta Italia" e "Polonia Oggi", dal 2021 con "RisorseUmane-HR". Founder di "General Magazine".

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