Già a fine febbraio, infatti, aziende cinesi avevano messo nel mirino gli asset peruviani di Enel (approfondimento al link) ed Enel Perú, ora, ha firmato un accordo per la cessione delle partecipazioni detenute in Enel Distribución Perú ed Enel X Perú alla cinese Csgi per un corrispettivo totale di circa 2,9 miliardi di dollari Usa, corrispondenti a circa 4 miliardi in termini di enterprise value (riferito al 100%).
Lo riferisce il gruppo in una nota, ripresa da Il Sole 24 Ore.
La cessione degli asset di distribuzione, fornitura e servizi energetici avanzati da parte di Enel Perù a Csgi genererà una riduzione dell’indebitamento netto consolidato del Gruppo di circa 3,1 miliardi di euro nel 2023 ed un impatto positivo nel 2023 sull’utile netto del Gruppo reported pari a circa 500 milioni di euro.
Non sono invece previsti impatti dell’operazione sui risultati economici ordinari del Gruppo, come dichiara l’amministratore delegato di Enel, Francesco Starace:
“Questa operazione ci consente di massimizzare il valore degli investimenti compiuti finora in Perù nella digitalizzazione della rete e nei servizi energetici avanzati, proseguendo l’attuazione del piano di dismissione degli asset annunciato a novembre in occasione della presentazione del Piano Strategico di Enel ai mercati finanziari, e volto a completare il processo di razionalizzazione del Gruppo, da sempre elemento fondante della nostra strategia. È anche grazie alla competenza e all’impegno delle colleghe e dei colleghi che lavorano in queste società che lasciamo agli acquirenti un eccellente portafoglio di asset, che continueranno a supportare lo sviluppo sostenibile del Paese attraverso reti digitali automatizzate e soluzioni energetiche innovative”.
Il titolo Enel giovedì ha chiuso gli scambi a quota 5,86 euro ed è in rialzo del 13% dall’inizio dell’anno.