Politecnico Milano: primi 6 laureati in Ingegneria della mobilità

Corso di laurea magistrale interamente in inglese attivato nel 2019/20.
Svolto con la collaborazione di 19 enti/imprese del settore.

Ecco i primi sei laureati del corso di laurea magistrale in Mobility Engineering creato due anni fa dal Politecnico di Milano e svoltosi interamente in lingua inglese.

Il corso di laurea è stato svolto con la collaborazione di 19 enti/imprese del settore, tra cui Ferrovie dello Stato, Società Autostrade, Alstom e Brebemi.

Il Rettore di PoliMi, Ferruccio Resta, ha dichiarato che l’iniziativa consente di “anticipare le evoluzioni in atto e le esigenze del mercato del lavoro”.

Trattandosi di una nuova figura professionale, secondo il Politecnico il vantaggio occupazionale, per loro e per i futuri iscritti al corso, sarà decisamente competitivo: attualmente infatti una figura del genere in ingresso nel mondo del lavoro non esiste. I professionisti attualmente impiegati nel settore dei trasporti sono infatti ingegneri con un elevato livello di anzianità che provengono sì da una formazione specialistica (Ingegneria meccanica o elettrica), ma hanno completato e affinato le loro competenze nel corso dell’esperienza lavorativa, maturando una visione del settore che invece il neolaureato in Mobility Engineering governerà da subito. Essendo pronto ad affrontare il tema della mobilità a più livelli, partendo dalle infrastrutture terrestri (strada e rotaia) e dai sistemi regolatori e di sicurezza per passare all’erogazione di servizi di mobilità e agli scenari futuri di innovazione.

La materia ha un forte impatto anche con la transizione ecologica e digitale; il presidente della Conferenza dei rettori (Crui) sottolinea, infatti, quanto di seguito:

Un percorso unico nel panorama accademico italiano che, dall’evoluzione tecnologica ai servizi, dalle infrastrutture all’ambiente, affronta un tema chiave per la competitività e lo sviluppo dei territori.

Renato Mazzoncin, docente del corso di Mobility: infrastructures and services al Politecnico di Milano, amministratore delegato e direttore generale del Gruppo A2A, continua:
Il settore della mobilità ad oggi contribuisce a produrre circa un terzo dei consumi finali di energia e di questi il 92% è prodotto da combustibili fossili, i principali colpevoli del climate change. È chiaro che i prossimi trent’anni dovranno rivoluzionare il settore per come lo conosciamo.”

Autore: Francesco Puppato

Vive in Polonia dove si occupa di Controllo di Gestione per gli stabilimenti polacchi di una holding italiana; parla quattro lingue (italiano, inglese, polacco e francese) ed ha precedentemente lavorato nel dipartimento finanziario della Holding Orange1. Laureato in "Economia Aziendale" con indirizzo in "Management ed Organizzazione", ha poi conseguito i Master in "Gestione delle Risorse Umane ed Organizzazione del Lavoro", "Controllo di Gestione" e "Diritto Bancario". È "Coach certificato" e vanta corsi in "Business Plan", "Project Management secondo gli standard internazionali" e "Tempi e Metodi". Inoltre, ha il "patentino Bloomberg", l'"Europass Mobilità" e l'"ECDL". Dal 2015 al 2020 ha curato la rubrica "About economy and Social Equity"  per la rivista "Economia - ecaroundworld", dal 2017 al 2019 ha collaborato con "Wall Street Italia", nel 2019 con "Economista.info" mentre dal 2020 collabora con "Wall Street Cina", "Gazzetta Italia" e "Polonia Oggi", dal 2021 con "RisorseUmane-HR". Founder di "General Magazine".

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