Stellantis valuta la cessione di Maserati

Il Gruppo crolla in Borsa: -8%.
I modelli fuori produzione non sono stati adeguatamente rimpiazzati: più che dimezzati le vendite.

Nel giorno peggiore del 2024 per Stellantis, segnato da risultati finanziari deludenti che hanno portato a una perdita di oltre l’8% del valore azionario, la direttrice finanziaria del gruppo, Natalie Knight, ha rilasciato dichiarazioni che potrebbero segnare una svolta per Maserati.

Rispondendo a una domanda sulla possibile cessione del marchio, come riportato da it.motor1.com poi ripreso da Mondo Motori, Knight ha affermato quanto di seguito:

Ci potrebbe essere una valutazione in futuro su quale sia la migliore Casa per Maserati, per ora siamo impegnati a creare quanto più valore possibile per il marchio”.

Queste dichiarazioni, sebbene prudenti, confermano per la prima volta ufficialmente che la vendita di Maserati è un’opzione sul tavolo.

Ciò ha riacceso le voci su un possibile ritorno del marchio modenese sotto l’ala protettrice di Ferrari, alimentando ulteriormente le speculazioni.

Maserati, tra i 14 marchi del gruppo Stellantis, sta affrontando notevoli difficoltà: nei primi sei mesi del 2024, le vendite sono crollate da 15.300 unità del 2023 a sole 6.500.

Questo calo drastico ha avuto un impatto negativo sui ricavi e, di conseguenza, sull’utile netto del marchio.

Il problema di Maserati non è solo il calo della domanda, ma anche una strategia di prodotto che appare incompleta: modelli come Ghibli, Levante e Quattroporte sono usciti di produzione senza essere adeguatamente rimpiazzati.

Le vendite di Grecale non stanno compensando questa mancanza e, sebbene modelli sportivi come MC20 e GranCabrio siano apprezzati, non riescono da soli a sostenere l’intero marchio.

Ad aprile il CEO di Stellantis, Carlos Tavares, aveva negato l’intenzione di vendere Maserati, pur riconoscendo di aver ricevuto diverse offerte, soprattutto da aziende cinesi:

Sono arrivate proposte negli scorsi anni, ma non ho intenzione di vendere il marchio”.

Tuttavia, alla luce delle recenti affermazioni di Knight, è lecito domandarsi se questa posizione potrebbe cambiare.

Il tutto, come se non bastasse, dopo la recente cessione della maggioranza del celebre marchio Comau (approfondimento al link).