Calcio: ecco come sarà la Superlega

3 serie, 64 squadre senza memebri permanenti e piattaforma streaming gratuita.
Agnelli fautore, Roma contraria.

Dopo la sentenza della Corte di Giustizia UE, A22 Sports Management ha annunciato il nuovo progetto della Superlega: si tratta di un torneo da 64 squadre, divise in tre leghe, con meccanismo di promozione e retrocessione tra le divisioni.

Nel primo anno della competizione, come riporta Il Sole 24 Ore, i club saranno selezionati in base ad un indice con criteri trasparenti e basati sulle prestazioni, con efficaci regole di sostenibilità finanziaria. Inoltre, non ci saranno membri permanenti.

Prevista anche una piattaforma streaming per la visione gratuita di tutte le partite.

Bernard Reichart, Ceo di A22, ha dichiarato quanto di seguito:

Il calcio è il gioco della gente; l’attuale esperienza dei tifosi, con abbonamenti televisivi multipli, sta diventando proibitiva e necessita di nuove idee. Altre opzioni di intrattenimento migliorano continuamente le loro offerte di contenuti ed il calcio ha bisogno di innovazione, soprattutto per attirare i giovani”.

Più precisamente, i primi due livelli, Star League e Gold League, saranno composti da 16 squadre mentre il terzo livello, Blue League, da 32 club.

La promozione da quest’ultima categoria verso le superiori si baserà sui risultati ottenuti nei tornei nazionali.

Le partite avverranno in casa e fuori casa in gruppi di 8, con un minimo di 14 partite all’anno, ed a fine stagione la fase ad eliminazione diretta determinerà i campioni di ogni lega ed i club da promuovere.

La piattaforma di streaming gratuita genererà entrate dalle pubblicità, dagli abbonamenti premium, dalle partnership di distribuzione, dai servizi interattivi e dagli sponsor.

A22 Sports Management è una società spagnola con sede a Madrid, nata da una partnership tra gli investitori John Hahn e Anas Laghrari immediatamente dopo la sentenza della Corte di Giustizia UE.

In Italia, Andrea Agnelli è un grande fautore della Superlega, mentre la Roma vi si schiera contro con la nota ufficiale della società di Friedkin in cui “Ribadisce la propria posizione in rispetto dei valori e del futuro del calcio europeo”.

Primi botti a stelle e strisce

Mourinho ufficialmente nuovo allenatore della Roma per il 2021/2022. Primo vero colpo della nuova proprietà americana.

Ci stavamo domandando quando sarebbe arrivato. La risposta è arrivata così, di botto, senza senso, come dicono alcuni. Il primo, vero, grande colpo della Roma americana (di quella targata Friedkin ma non solo) è arrivato oggi: José Mourinho sarà il nuovo allenatore per la stagione 2021/2022.

Lo ha annunciato la società nel pomeriggio attraverso un comunicato ufficiale. Il diretto interessato, via instagram, ha salutato i suoi nuovi tifosi con un “Daje Roma” che, per quanto di rito, ha ricordato il ” io no sono pirla” dei suoi inizi nerazzurri.

La notizia è arrivata inaspettata, come un fulmine a ciel sereno. Inattesa dai più, tifosi e addetti ai lavori. Il nome che circolava negli ultimi mesi con maggior insistenza per la panchina giallorossa, infatti, era quello di Sarri, per il quale la trattativa si diceva essere ai dettagli. A quanto pare, invece, la famiglia Friedkin ha voluto stupire tutti con un colpo ad effetto. Certo era necessario qualcosa di simile per far scordare il disastro maturato sul campo nelle ultime settimane.

Bisogna dire che da quando la Roma è passata di mano la prima volta, nel 2011, non si era mai visto nulla di simile. C’erano state delle campagne acquisti di livello (con l’acquisto dei vari Dzeko e Salah) ma mai nulla che avesse un tale impatto a livello globale. L’arrivo dello Special One all’ombra del Colosseo, infatti, è stato per tutto il giorno in cima ai trend sui social e ha polarizzato l’attenzione del mondo dello sport a livello internazionale. Questa è la prima vera mossa della famiglia Friedkin che potrebbe dare un segnale di come intenderanno vivere la loro avventura romana: all’attacco.

Mourinho dice che è stata la passione dei tifosi a convincerlo ad accettare questa sfida. Si presume che anche i suoi nuovi datori di lavoro l’abbiano aiutato nella scelta offrendogli garanzie importanti sulla prossima campagna acquisti (oltre ad un lauto stipendio). Sicuramente il calore della piazza, da sempre croce e delizia per allenatori e giocatori, potrebbe essere il fattore decisivo per il successo (o il declino) di questo nuovo ciclo. Di certo, mai come oggi, giornalisti e commentatori vari avranno pane per i loro denti.