Microimprese e formazione: criticità e risposte

Mentre il Rapporto INAPP conferma il basso coinvolgimento del segmento, FondItalia registra ancora un trend di crescita.

Il “Rapporto sulla formazione continua in Italia”, curato da INAPP per conto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha confermato, a inizio maggio, una criticità strutturale del sistema nazionale, sottolineando quanto siano «ancora poco coinvolti i lavoratori con le basse qualifiche e le microimprese» nei programmi di formazione continua. Una diagnosi che evidenzia come il divario nella promozione dei programmi formativi tra grandi e piccole e medie imprese rimanga una delle sfide principali per la competitività del tessuto economico italiano.

In questo scenario, FondItalia, il Fondo Paritetico Interprofessionale Promosso da UGL e Federterziario, presenta risultati che vanno in direzione opposta. L’Avviso FEMI 2025.01, di durata annuale ed aggiornato al Terzo Sportello (approvazione il 22 maggio scorso), registra infatti, il coinvolgimento di 1.132 microimprese su un totale di 1.887 aziende beneficiarie, pari al 60% del totale, e la partecipazione di 3.414 lavoratori in organico in imprese con un numero di dipendenti che va da 1 a 9. «I risultati dell’Avviso FEMI 2025.01 dimostrano che adottando strumenti adeguati alle specificità delle microimprese, queste rispondono con grande interesse alle opportunità di formazione -ha dichiarato Egidio Sangue, direttore di FondItalia-. La nostra policy, che fa leva sulle reti, la semplificazione e la flessibilità nell’accogliere tutte le esigenze formative delle imprese e dei lavoratori, ha consentito di abbattere le tradizionali barriere che limitavano l’accesso di queste realtà alle risorse, favorendo la diffusione di una cultura della formazione anche all’interno di organizzazioni di queste dimensioni».

Il trend positivo si evince dalla crescita progressiva nell’ambito dei primi tre Sportelli approvati nel corso del 2025. Dal I Sportello approvato l’11 febbraio, che aveva registrato 330 microimprese beneficiarie con 958 lavoratori coinvolti, si è arrivati ai dati aggregati del III Sportello con un incremento di oltre il 240% per le aziende e del 256% per i lavoratori formati. L’andamento crescente ha visto l’approvazione di 120 Progetti nel primo Sportello, 141 nel secondo e 161 nel terzo, per un totale di 422 Progetti formativi che hanno complessivamente coinvolto 15.005 lavoratori di imprese di tutte le dimensioni.

Il Presidente dell’INAPP Natale Forlani aveva evidenziato nella presentazione del Rapporto come «il ruolo dei Fondi può essere importante per rimediare al divario che esiste nella promozione dei programmi formativi tra grandi e piccole e medie aziende», sottolineando che l’attuale domanda di competenze e l’utilizzo di tecnologie nell’ambito delle piccole imprese «risulta attualmente inadeguata».

«La sfida principale per le microimprese non è solo attivare l’interesse verso la formazione, compito già di per sé complesso, ma anche dare seguito a tale interesse con modalità e strumenti adeguati alle loro dimensioni e alle loro capacità organizzative -ha aggiunto Sangue-. Nel caso di FondItalia, dove vi è un’adesione di microimprese pari al 91%, la vera risorsa che ci ha consentito di raggiungerle e coinvolgerle, sempre con maggiore frequenza, in percorsi formativi  sono state le Reti; Reti territoriali, di filiera, federali che sono state in grado di dialogare con gli imprenditori e co-costruire con loro una visione della formazione intesa come strumento di crescita delle imprese e con esse del tessuto produttivo del Paese».

La performance di FondItalia si inserisce in un contesto nazionale che vede la formazione continua tornare a crescere dopo il rallentamento pandemico. I 19 Fondi interprofessionali hanno coinvolto nel 2023 quasi 2 milioni di lavoratori, poco meno del 20% dei dipendenti delle imprese private, mentre il Fondo Nuove Competenze ha permesso di formare oltre 550mila lavoratori attraverso investimenti pubblici specifici.