Danone investe 100 milioni di zloty in Polonia

L’investimento avverrà a Katowice e creerà 250 posti di lavoro.
Sarà il centro di pianificazione della catena di fornitura per le fabbriche europee.

Nella capitale della Slesia è stato aperto il Centro di Pianificazione Danone.

L’impresa, che ha investito 100 milioni di zloty (ovvero circa 23 milioni di euro), indica che ciò comporta la creazione di circa 250 nuovi posti di lavoro.

L’obiettivo è quello di trattare con “pianificazione della catena di fornitura per le fabbriche europee” di questa società e sarà segnalato da gruppi situati in 26 fabbriche Danone operanti in 9 paesi europei.

Il centro sarà responsabile della pianificazione nella catena di fornitura di prodotti lattiero-caseari freschi e vegetali e alimenti speciali, compresi alimenti per bambini e alimenti per usi medici speciali” informa l’azienda.

Per noi questo è un motivo di orgoglio perché è un’altra distinzione della Polonia all’interno delle strutture globali dell’azienda” ha detto Roman Pokorski, il direttore del Centro di Pianificazione Danone Katowice.

Come riporta Polonia Oggi, il reclutamento del personale del centro è attualmente in corso.

Danone: CEO accusato di scarso rendimento

La Bluebell critica il rendimento finanziario del titolo in Borsa.
La società difende l’operato di Faber.

Emmauel Faber, CEO e presidente della Danone, è sotto attacco.

A chiederne simbolicamente la testa è il fondo d’investimento Bluebell, perché non soddisfatto del rendimento in Borsa del titolo.

L’impero francese dello yogurt, nonostante una capitalizzazione da 37 miliardi di euro, dal 2014 (anno in cui Faber ha preso nelle sue mani le redini del gruppo) ha guadagnato sui listini appena il 2%.

Per avere un’idea dell’andamento in Borsa dei concorrenti, la svizzera Nestlè nello stesso arco di tempo ha fatto registrare un +46%.

Per questo motivo la Bluebell, fondo con sede a Londra ma fondato dall’italiano Giuseppe Bivona e che in Danone ha investito, chiede che la voce degli azionisti sia ascoltata; più precisamente, chiede un cambio alla guida del gruppo o, quantomeno, che la figura di CEO sia staccata da quella di presidente (attualmente unificate).

Stando a quanto riportato dal “Financial Times”, la Danone avrebbe risposto di “apprezzare il dialogo costruttivo con tutti gli azionisti”, sottolineando però che l’azienda “è concentrata sul creare valore nel lungo termine” e soprattutto mettendo in evidenza che sotto la gestione Faber si sia registrata una crescita del 5o% degli utili per azione.