Emmauel Faber, CEO e presidente della Danone, è sotto attacco.
A chiederne simbolicamente la testa è il fondo d’investimento Bluebell, perché non soddisfatto del rendimento in Borsa del titolo.
L’impero francese dello yogurt, nonostante una capitalizzazione da 37 miliardi di euro, dal 2014 (anno in cui Faber ha preso nelle sue mani le redini del gruppo) ha guadagnato sui listini appena il 2%.
Per avere un’idea dell’andamento in Borsa dei concorrenti, la svizzera Nestlè nello stesso arco di tempo ha fatto registrare un +46%.
Per questo motivo la Bluebell, fondo con sede a Londra ma fondato dall’italiano Giuseppe Bivona e che in Danone ha investito, chiede che la voce degli azionisti sia ascoltata; più precisamente, chiede un cambio alla guida del gruppo o, quantomeno, che la figura di CEO sia staccata da quella di presidente (attualmente unificate).
Stando a quanto riportato dal “Financial Times”, la Danone avrebbe risposto di “apprezzare il dialogo costruttivo con tutti gli azionisti”, sottolineando però che l’azienda “è concentrata sul creare valore nel lungo termine” e soprattutto mettendo in evidenza che sotto la gestione Faber si sia registrata una crescita del 5o% degli utili per azione.